Mistero sulla data di nascita di Ruby. Bufera sulla denuncia del «Fatto»
Pd e Idv: «Il Governo chiarisca». I Legali di Berlusconi: «Il Premier non c'entra». La Procura di Milano valuterà se aprire un fascicolo
ROMA - E' bufera sulla denuncia del Fatto quotidiano che ha pubblicato l'intervista ad una funzionaria dell'anagrafe della cittadina marocchina Fkik Ben Salak che il 7 febbraio scorso si sarebbe vista offrire dei soldi da due persone di lingua italiana per retrodatare la data di nascita di Ruby, la ragazza al centro dell'inchiesta che ha portato il premier Silvio Berlusconi al rinvio a giudizio per concussione e prostituzione minorile. Pd e Idv hanno chiesto al governo di chiarire in Parlamento ma i legali del presidente del Consiglio contrattaccano presentando una denuncia alla autorità giudiziaria per «accertare la veridicità o meno» della vicenda raccontata dal giornale diretto da Antonio Padellaro.
OPPOSIZIONE: VICENDA TORBIDA - Gli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Pietro Longo ritengono che «in ogni caso si tratti di vicenda che tende a surrettiziamente danneggiare gravemente il presidente Berlusconi che è totalmente estraneo ad ogni eventuale illecito comportamento». Per l'opposizione - ma non per Fli e Udc - è il governo a dover chiarire immediatamente la vicenda in Parlamento. L'Idv ha presentato un interrogazione urgente affinché, ha spiegato il leader Antonio Di Pietro, «l'esecutivo spieghi questa torbida vicenda che, nel caso fosse vera, imporrebbe l'immediato impeachment del presidente del Consiglio». Anche il Pd con Emanuele Fiano ha annunciato una interrogazione per chiedere «di verificare l'identità degli italiani coinvolti e quella dei loro mandanti. Siamo certi che il governo, vista la gravità dell'ipotesi in campo che potrebbe, ove confermata, essere collegabile al procedimento giudiziario in corso nei confronti del presidente del Consiglio, vorrà dare rapida ed esaustiva risposta alla nostra interrogazione».
PROCURA - Intanto la Procura di Milano valuterà a partire da domani se aprire o meno un fascicolo sulla vicenda. In Procura spiegano che ci sono «problemi di perseguibilità tecnica», perchè i fatti ipotizzati sono avvenuti all'estero. Il reato che potrebbe essere ipotizzato è quello di istigazione alla corruzione internazionale.
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