28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Rivolta in Libia

L'allarme di Maroni: L'Europa è già invasa, la Ue agisca

Il Ministro dell'Interno: «Sos migranti era fondato. L'Intervento militare sarebbe un errore grave»

MILANO - Un intervento militare in Libia «sarebbe un errore molto grave». Il ministro degli Interni leghista Roberto Maroni, dopo aver invitato nei giorni scorsi gli Usa di Barack Obama a «darsi una calmata», ha bocciato preventivamente ogni ipotesi di missione militare internazionale in Libia, con o senza Italia che sia. Tornando invece a rilanciare con forza «l'allarme» migranti, poichè «l'Europa è già invasa».

PIANO MARSHAL - «Prima di decidere di bombardare, prima che i guerrafondai abbiano il sopravvento - ha affermato Maroni a margine della riunione con Bossi del Consiglio federale della Lega- bisogna sviluppare una politica di aiuti, un piano Marshal per evitare che con i bombardamenti possa esserci un nuovo Afghanistan. Lo ha detto anche la Clinton se si interviene in modo sbagliato c'è il rischio di un nuovo Afghanistan o di una nuova Somalia con tutto nelle mani dei terroristi e certo questo non lo vogliamo».
Inoltre, «l'Europa - ha denunciato Maroni - è già invasa: in un mese sono arrivati 8mila clandestini, più di tutto il 2010. Gli sbarchi di stanotte - dimostrano che l'allarme lanciato era fondato: c'è il rischio di un'invasione di massa dovuta alla crisi perdurante del Maghreb».

PIANO UE - Proprio per questo, per il nostro ministro degli Interni, ci vuole un piano dell'Unione europea che aiuti una transizione democratica. «E' necessario - ha sottolineato- un contingente di forze di sicurezza e un maggiore impegno dell'Unione europea. Noi siamo pronti a fare quello che abbiamo fatto con l'Albania all'inizio degli anni '90 ma da soli non possiamo farcela». Da qui l'auspicio che «un'azione comune europea venga decisa», in occasione del Consiglio dei capi di Stato e di governo previsto per l'11 marzo.