Parisi al Pd: Imparare da città, imparare da Fassino
L'ex Ministro della Difesa: «Le primarie ora possono resistere a chi le attacca»
ROMA - «Onore a Piero Fassino prima che per la sua vittoria per il modo in cui si è battuto facendo seguire i fatti alle parole. Rinunciando alla rendita di candidato unico e di candidato ufficiale del partito e del gruppo dirigente Fassino ha accettato il rischio di una competizione aperta proponendosi a riferimento di tutti gli elettori della coalizione al di là delle presenti appartenenze di partito e della sua storia passata». Lo sottolinea in una nota Arturo Parisi.
«GRAZIE A FASSINO» - «Una scelta questa che contrappone le primarie di Torino a gran parte delle primarie svoltesi finora nelle quali il Pd ha preferito proporre il suo candidato come candidato ufficiale di partito in gara contro quelli di altri partiti. Grazie a Fassino - prosegue Parisi -, alla sua scelta di affidare ai suoi concittadini e solo a loro il riconoscimento della sua leadership, le primarie possono ora resistere all'attacco di chi vorrebbe tornare al passato, e più credibile è la pretesa del Pd di proporsi come un partito nuovo perchè rappresentato da leader e da leadership nuove. Grazie a Fassino, ai candidati che a lui hanno conteso la vittoria, alla partecipazione ordinata dei cittadini, le primarie di Torino restano per tutti un esempio di quello che le primarie dovrebbero essere: non un plebiscito pensato per il candidato che il gruppo dirigente ha destinato alla vittoria, nè un ulteriore gara tra partiti, ma una scelta tra proposte affidata dalla coalizione alla libera scelta dei suoi elettori. Spero che il Pd impari da Torino e impari da Fassino».
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