Enrico Letta: Governo alza le tasse, si vada al voto
Il vicesegretario del PD: «Berlusconi smetta di sfuggire alle sue responsabilità»
ROMA - Il Partito democratico voterà contro il decreto milleproroghe, «disconosciuto perfino da chi lo ha presentato, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Lo ha detto intervenendo in aula alla Camera per dichiarazione di voto il vicesegretario del Pd Enrico Letta, che ha richiamato il premier a «smetterla con questa logica di non assunzione delle sue responsabilità: il decreto lo ha presentato lui, il maxiemendamento lo ha presentato lui» ed è un provvedimento che «alza le tasse e non aiuta le famiglie italiane».
Letta ha accusato la maggioranza di «contraddire con i fatti» le «parole», citando la riforma costituzionale sulla libertà d'impresa compresa nel 'pacchetto scossa per l'economia' approvata dal Consiglio dei ministri, «mentre qui oggi c'è l'affossamento della liberalizzazione dei servizi pubblici locali». Poi ha attaccato sulle quote latte: «Questo Parlamento - ha detto - dice a 38mila lavoratori e imprenditori italiani 'froda la legge e sarai aiutato'».
Secondo l'esponente democratico «Questo è un provvedimento importante per un altro motivo, perché mette le mani nelle nelle tasche degli italiani, nell'anno record della pressione fiscale alzando le tasse sui rifiuti, sull'energia, sulla benzina, sul cinema, creando la nuova tassa della disgrazia. I disgraziati che nel nostro paese subiranno una calamità naturale dovranno pagare loro i costi. Noi, che siamo il paese degli angeli del fango, il paese della solidarietà che ha dato grandi esempi nel mondo».
Letta ha espresso «gratitudine e dispetto per il ruolo del capo dello Stato Giorgio Napolitano, grazie alla sua vigilanza, alla sua indipendente e reiterata difesa di questo Parlamento e delle istituzioni che il sistema ancora regge». Infine ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, ricordando che «la maggioranza è andata sotto su questo provvedimento nelle votazioni di oggi, ennesima dimostrazione che è una situazione che non tiene più. Per il bene del Paese - ha concluso - cali il sipario su questo spettacolo ormai triste e mediocre: si vada alla fonte della sovranità, si vada dagli elettori, con saggezza decideranno loro per il meglio della nostra amata Italia».
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