12 ottobre 2025
Aggiornato 09:00
La crisi in Libia. Gheddafi chiama i mercenari a Tripoli

Maroni: L'Europa ci deve aiutare

Il ministro italiano: «Un milione e mezzo di profughi metterebbe in ginocchio qualunque Stato»

ROMA - Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, chiede la solidarietà dell'Ue di fronte al rischio che la situazione esplosiva in Libia provochi un'ondata senza precedenti di profughi verso l'Italia e gli altri paesi mediterranei, ma non si fa illusioni sul sostegno degli Stati membri del Nord Europa.

NON E’ SOLO UN PROBLEMA ITALIANO MA DELL’EUROPA - Arrivando al Consiglio Affari interni dell'Ue, che si tiene oggi a Bruxelles, e che si occuperà su richiesta dell'Italia, fra l'altro, dell'emergenza migrazioni dal Nord Africa, Maroni ha affermato: «Spero di avere il sostegno dell'Ue», perché «ciò che sta accadendo nel Mediterraneo non è solo un problema per l'Italia e per gli altri paesi dell'area, ma è un problema per l'Europa e per il mondo. È un'emergenza umanitaria, e occorrono tutte le misure per far fronte a una situazione catastrofica. L'Italia non può essere lasciata sola».

DOBBIAMO RIPARTIRE GLI ONERI - Il ministro ha ricordato poi i risultati della riunione di ieri a Roma con i colleghi degli altri paesi mediterranei (Francia, Spagna, Grecia, Cipro, Malta): nella riunione «noi abbiamo fatto delle richieste, che abbiamo poi presentato all'Ue, dalla costituzione di un fondo straordinario per l'emergenza umanitaria all'accettazione del principio del 'burden sharing' (ripartizione degli oneri, ndr). Il modello sociale europeo - ha sottolineato il ministro - si fonda sul principio di solidarietà, e prevede che quando uno Stato membro è in difficoltà gli altri Stati membri lo aiutano».

POSSIBILE UN ESODO DI 1,5 MILIONI DI PERSONE - Maroni ha poi ricordato le cifre citate ieri da fonti dell'agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere Ue, secondo le quali in Libia vi sarebbero da 500mila 1,5 milioni di cittadini non libici, e quindi di potenziali profughi nel caso in cui si aggravasse la guerra civile. «L'invasione di un milione e mezzo di profughi metterebbe in ginocchio qualunque stato. Noi chiediamo la solidarietà dell'Ue nell'accoglienza e nella situazione che potrebbe eventualmente crearsi per i profughi».

GHEDDAFI HA PERSO LA CIRENAICA - In Libia il regime di Gheddafi ha ormai perso il controllo della Cirenaica e di tutte le città delle costa eccetto Tripoli mentre prime rivolte si segnalano al sud e per domani l'opposizione si preparerebbe a una resa dei conti a Tripoli. Il rais libico starebbe per questo ammassando le truppe dei suoi fedeli a Tripoli mentre secondo l'emittente al Arabiya un massacro è in corso ad al Zawiyah, a una trentina di chilometri ovest da Tripoli mentre poco più verso il confine con la tunisia gli insorti hanno perso il controllo di Zuara. A Bruxelles il ministro degli interni italiano Maroni lancia l'allarme profughi: è una situazione del tutto inedita, dice, e l'Ue non può lasciare sola l'Italia.

MASSACRO AD AL ZAEAIYAH - Un vero e proprio «massacro» sarebbe in corso ad al-Zawiyah, appena 50 chilometri a ovest di Tripoli, nella Libia nordoccidentale: qui le milizie fedeli a Gheddafi stanno sparando da ore contro gli insorti secondo l'emittente Al Arabiya, che cita un ex agente della polizia locale che ha disertato per unirsi alla rivolta. La stessa fonte ha denunciato, da parte delle milizie, «crimini contro l'umanità» anche se per il momento, ha aggiunto, è «difficile dare una stima delle vittime».

GHEDDAFI AMMASSA LE TRUPPE A TRIPOLI - il leader libico Muammar Gheddafi sta ammassando le truppe per difendere Tripoli. Stando alle testimonianze raccolte dal New York Times, nella capitale stanno arrivando migliaia di mercenari e di agenti delle «brigate speciali» guidate dai figli del colonnello, che non rispondono all'esercito, ma ai Comitati rivoluzionari.
Per alcuni abitanti di Tripoli, l'arrivo delle forze leali Gheddafi sta a indicare che la rivolta sarebbe ormai a un punto di svolta, con Gheddafi pronto a difendere il suo bastione e i rivoltosi che si preparano alla loro prima dimostrazione nella capitale. «Abbiamo ricevuto tutti un messaggio sul cellulare sulla protesta di venerdì a Tripoli», ha detto un abitante.

TESTIMONI: GHEDDAFI PERDE IL CONTROLLO DI ZUARA - Le milizie anti-governative libiche hanno preso il controllo della città di Zuara (45mila abitanti), circa 110 chilometri ad ovest della capitale Tripoli. Lo ha annunciato l'emittente Al Jazeera, che cita testimoni oculari che hanno attraversato il confine con la Tunisia.