Finocchiaro: Dopo i rilievi del Colle Governo ci ripensi

ROMA - «Visto che il presidente del Consiglio si dice d'accordo con i rilievi del Quirinale sul decreto milleproroghe, perché il suo governo non si è fermato prima?». Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.

«Sia la procedura seguita dal governo - prosegue Finocchiaro - con la scelta di apporre l'ennesima fiducia dopo che le commissioni competenti avevano già lavorato, che i contenuti stessi di un provvedimento divenuto una vera e propria finanziaria-pasticcio, lasciavano presagire che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avanzasse dei rilievi sul decreto 'milleproroghe'. Ora auspichiamo che l'esecutivo si ferma e rifletta, dal momento che il testo è ancora alla Camera e dunque può essere modificato».

«Nel corso dell'esame del milleproroghe al Senato - spiega la presidente dei senatori democratici - il Pd ha denunciato sia la sua dubbia costituzionalità che la gravità del suo iter di approvazione. In particolare, nella nostra pregiudiziale di costituzionalità, abbiamo rilevato che si tratta di un Frankstein giuridico, dal momento che segue una procedura anomala di delegificazione cancellando i termini temporali contenuti in molte leggi, a dispetto della certezza del diritto per i cittadini. Nel complesso, si tratta di una finanziaria-pasticcio che aumenta le tasse agli italiani e premia molti di coloro che in Italia non rispettano le regole. Si tratta di un provvedimento che contiene di tutto di più, a dispetto dei principi dell'omogeneità dei testi normativi e dell'urgenza dei decreti».

«Le nostre critiche coincidono con quelle avanzate dal presidente della Repubblica. Ora ci aspettiamo - conclude Finocchiaro - che il governo ci ripensi oltre che nel metodo, anche nel merito».