19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Biotestamento

Saviano in campo. Pdl pungola i cattolici del Pd

Spettacolo con Beppino Englaro e Marino, Vendola lo appoggia. Lo scrittore invia un videomessaggio

ROMA - Scende in campo Roberto Saviano. Lo scrittore di Gomorra aveva già parlato di testamento biologico alla trasmissione tv Vieni via con me con Fabio Fazio. Ora però la maggioranza punta a chiudere in tempi brevi l'iter alla Camera dei deputati. E Saviano invia un video-messaggio ad un incontro teatrale organizzato questa sera al teatro Sala Umberto di Roma dal senatore Pd Ignazio Marino e dal padre di Eluana Englaro, Beppino, intitolato «Le ragioni del cuore - testamento biologico, sentimenti e diritti a confronto».

«Sembra un ddl liberale ma non lo è», afferma Saviano nel video pubblicato sul sito di Repubblica: «Complica le cose, burocratizza e non va nella direzione della libera scelta», afferma lo scrittore, che definisce quella di Beppino Englaro «una battaglia di democrazia». Marino, che settimane fa aveva chiesto al segretario del Pd Bersani di «costringere i suoi parlamentari a non nascondersi dietro un voto di coscienza», ora denuncia che Berlusconi «tira fuori dal cassetto ora» il ddl «perché vede la sua maggioranza a rischio». Sempre su Repubblica oggi è intervenuto il giurista Stefano Rodotà: «Il testo in discussione - scrive - è destinato ad essere dichiarato incostituzionale nei suoi punti essenziali, com'è già è accaduto all'altrettanto ideologica legge sulla procreazione assistita». Un sit-in a piazza Montecitorio, intanto, è stato organizzato stamane dall'associazione Luca Coscioni, il coordinamento laico nazionale e realtà come le chiese protestanti italiane.

Incalzato da queste prese di posizioni, reagisce il mondo della politica. «Ha ragione Roberto Saviano», afferma il leader di Sinistra, ecologia e libertà Nichi Vendola, «c'è bisogno di una battaglia di civiltà per la vita, affinchè vi siano Istituzioni laiche e libere, capaci di garantire i diritti di ciascuno di noi». Su una linea simile l'Idv di Antonio di Pietro, che afferma: «Riteniamo che questa legge vada fermata in nome di un principio di doverosa laicità dello Stato». La sottosegretaria alla Salute Eugenia Roccella difende il ddl: «La legge sul biotestamento è stata notevolmente modificata nel lavoro svolto in commissione alla Camera, e il testo oggi dà a tutti la possibilità di scegliere a quali terapie sottoporsi quando non si sia più in condizione di esprimere la propria volontà. Ma sembra che a sinistra molti non se ne vogliano accorgere, insistendo con attacchi pretestuosi e ideologici». Secondo Laura Bianconi del Pdl, «la linea del Pd sarà quella di Repubblica, tracciata oggi dall'accecante furore ideologico di Rodotà. Con buona pace di quei cattolici dell'opposizione che ancora una volta conteranno meno di zero».

Domani, intanto, è previsto il voto della commissione Giustizia della Camera sul parere al provvedimento. Sullo sfondo delle sfaccettate posizioni in Futuro e libertà, la relatrice, la 'finiana' Giulia Bongiorno, ha predisposto un parere che pur rilevando incongruenze su diversi punti fondamentali quale il carattere vincolante delle dichiarazioni anticipate di trattamento, si limita a formulare un «parere favorevole» corredato di alcune «osservazioni». Quello della commissione Giustizia è l'ultimo parere al ddl prima che la Affari sociali, titolare del provvedimento, dia mandato al relatore. La conferenza dei capigruppo che si svolgerà mercoledì, poi, dovrà calendarizzare l'arrivo in aula inizialmente previsto per oggi e poi - a pochi giorni dall'incontro tra Berlusconi e i vertici di Vaticano e Cei - slittato per motivi tecnici. Modificato in vari punti dirimenti come l'allargamento della platea di pazienti ai malati terminali e la conseguente possibilità di sospendere alimentazione e idratazione artificiali in casi eccezionali, il ddl dovrà comunque tornare al Senato prima di diventare legge.