19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
L'Intellettuale alla manifestazione de Palasharp

Umberto Eco: Berlusconi è come Mubarak, ha il vizio di non dimettersi

«Siamo qui per difendere l'onore dell'Italia, per ricordare al mondo che non tutti gli italiani farebbero ciò che fa il Premier»

MILANO - «Credevamo che il nostro presidente avesse in comune con Mubarak solo una nipote, invece ha anche il vizietto di non voler dare le dimissioni». E' un intervento pieno di ironia quello che Umberto Eco ha fatto alla manifestazione in corso al Palasharp di Milano, promossa dall'associazione Libertà e Giustizia per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

«Siamo qui per difendere l'onore dell'Italia, per ricordare al mondo che non tutti gli italiani farebbero ciò che fa il Premier, che non tutti i padri dicono alle figlie 'dai dai che ci guadagniamo qualcosa', forse non saremo molti ma sotto il fascismo tutti i professori universitari furono obbligati a prestare giuramento tranne 11 che non lo fecero e che persero il posto ma salvarono l'onore dell'università» ha continuato l'intellettuale, che, citando il caso di Cesare Battisti ha affermato «il presidente del Consiglio ha giustamente attaccato il Brasile che si rifiuta di estradare un condannato, allora perché se difende la nostra magistratura quando accusa un altro, la delegittima quando accusano lui? E dire che lo vogliono solo convocarlo, questa è schizofrenia e non si può essere governati da uno schizofrenico».

Appena prima di Eco, aveva preso la parola dal palco il celebre pianista Maurizio Pollini che tra l'altro ha affermato: «Ho sofferto per molti anni perché il nostro Paese è governato in modo indegno. Ma sento che ora forse si può intravedere un cambiamento, che auspichiamo si realizzi nel prossimo futuro. Ma il futuro è molto incerto, c'è anche la possibilità di un altro plebiscito per Berlusconi e questo indicherebbe definitivamente come in Italia la democrazia sia estremamente in crisi. Lo so che queste mie parole creano malumore, ma lo dico perché la gente sia cosciente e prenda così posizione».