30 luglio 2025
Aggiornato 18:30
Caso Ruby

Pd chiede l'intervento Maroni: deve dare giustificazioni

Ferranti: «Su uso scorte e la costante pressione su funzionari dello Stato»

ROMA - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, «qualche giustificazione dovrebbe darla». E' la democratica Donatella Ferranti a chiederlo nel corso del suo intervento in Giunta per le Autorizzazioni della Camera dove si sta esaminando la domanda di via libera alle perquisizioni domiciliari nei confronti di Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby.

Dalle carte trasmesse dalla Procura di Milano a Montecitorio emergono «elementi gravi», spiega Ferranti ai giornalisti, dai quali emerge «un'abitudine a fare pressioni sui funzionari di Stato». Quanto accaduto con la telefonata di Berlusconi per Ruby in Questura «non è stato un fatto occasionale perché a distanza di sei mesi circa, il 6 dicembre del 2010 è arrivata da Palazzo Grazioli una chiamata a Marysthell Garcia Polanco per fornirgli il numero del prefetto di Milano Lombardi. Quando la ragazza lo chiama spiega che il numero gliel'ha dato il presidente del Consiglio». E quest'ultimo, sottolinea Ferranti, «avrebbe già dovuto smettere di frequentare quella donna visto che ad agosto il suo fidanzato era stato arrestato per droga». Inoltre, insite Ferranti, «dopo le perquisizioni all'Olgettina, la Garcia Polanco ha ricevuto una telefonata da Berlusconi che chiamava a raccolta le ragazze ad Arcore per gestire le testimonianze...».

Ferranti infine sottolinea quanto emerge sull'uso delle scorte di Stato dalle carte della Procura: «Dovrebbero essere usate proteggere persone la cui sicurezza è in pericolo, invece emerge che da anni vengono usate per accompagnare le ragazze a casa». A questo punto «credo che Maroni qualche giustificazione dovrebbe darla».