11 settembre 2024
Aggiornato 12:30
Il caso Ruby si arricchisce di nuovi elementi

Al Parlamento altre trecento pagine di atti da parte dei Pm milanesi

La documentazione arriva alla Giunta dopo Fini ne già diffuso la notizia e nella Commissione che deve decidere sulla richiesta di perquisizione degli uffici del premier ci accende al polemica

ROMA - Il plico è stato aperto dal presidente a inizio seduta davanti a commissari.
E' composto da circa 300 pagine il nuovo plico che i pm milanesi hanno inviato oggi alla Camera ad integrazione della precedente richiesta di perquisizione domiciliare a carico del premier Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. In particolare per gli uffici del 'tesoriere' del presidente del Consiglio, Giuseppe Spinelli.

PROBABILE RINVIO DEL VOTO - Il presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti, ha aperto la nuova documentazione all'inizio della seduta, di fronte ai commissari, da ieri impegnati sul 'caso'.
Ora, dopo l'arrivo dei nuovi atti a Montecitorio, i tempi però potrebbero allungarsi rispetto al voto inizialmente previsto per domani in Giunta sulla richiesta dei magistrati milanesi.

227 PAGINE CHE INTEGRANO LA PRIMA DOCUMENTAZIONE - Nuove carte, nuovo rinvio. E' stata riconvocata per domani alle 10 la Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio che sta esaminando la domanda di via libera alle perquisizioni domiciliari nei confronti di Silvio Berlusconi: dopo l'arrivo di altre 227 pagine di documentazione dalla Procura di Milano che sta indagando sul caso Ruby, il presidente Pierluigi Castagnetti ha ritenuto di dare ai componenti della Giunta tempo per esaminare le nuove carte.

I DEPUTATI POSSONO SOLO LEGGERLE, NON DUPLICARLE - «Penso che comunque riusciremo a chiudere domani - ha spiegato - ho dato tempo fino alla mezzanotte di oggi per consultare gli atti arrivati oggi». La consultazione, assicura il presidente della Giunta, avverrà nella massima riservatezza: verrà fatta una copia per gruppo della documentazione della Procura e ogni membro potrà prenderne visione nella Giunta stessa alla presenza di un funzionario senza la possibilità di duplicarla.

MANTINI (UDC): CI SONO I RIULTATI DELLE ULTIME PERQUISIZIONI - Secondo quanto riferito dall'Udc Pierluigi Mantini, nelle nuove carte ci sarebbero i risultati delle perquisizioni effettuate nelle ultime settimane negli appartamenti dell'Olgettina dove vivevano le ragazze coinvolte nell'inchiesta, «Nicole Minetti e altre».

PANIZ (PDL): MATERIALE INDIFFERENTE PER NOI, VOTEREMO «NO» - Per il Pdl si tratta di «materiale indifferente», spiega Maurizio Paniz: «Non sposta di nulla le nostre considerazioni. Il Pdl non si sottrae a un esame sereno della domanda di autorizzazione, non c'è nulla da nascondere».

FINI HA SCAVALCATO LA GIUNTA - Tuttavia lo stesso Paniz durante la seduta di oggi ha protestato per la diffusione della notizia, tramite un comunicato stampa della presidenza della Camera, dell'arrivo di nuove carte dalla Procura prima ancora che del plico fossero messi al corrente i componenti della Giunta: «Non voglio accusare nessuno, né sollevare uno scontro istituzionale» ma «constato un dato di fatto: non penso sia corretto che venga prima informata l'opinione pubblica e poi la Giunta. E' una questione di rispetto nei confronti dei componenti della Giunta».
Il relatore del caso Antonio Leone fa sapere che darà «un'occhiata veloce» alle nuove carte ma parla già di «un colpo di scena a metà» visto che comunque la posizione della maggioranza per il no all'autorizzazione non cambia.

MANTOVANO (PDL): QUASI 600 PAGINE, E’ IL RECORD DI DATI PER UNA PERQUISIZIONE - Una «clamorosa anomalia formale e sostanziale»: così il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano giudica gli atti trasmessi dai pm di Milano alla Camera per ottenere il via libera alla perquisizione a carico dell'ufficio del premier Berlusconi nell'ambito dlel'inchiesta sul caso Ruby.
«Se si sommano le pagine dell'integrazione inviata oggi alla Camera dalla Procura di Milano (227) a quelle dell'originario decreto trasmesso qualche giorno fa (389) siamo a quota 616 pagine! E' certamente - commenta ancora Mantovano - il provvedimento di perquisizione più lungo della storia giudiziaria: il che conferma che quello che ordinariamente è un atto di acquisizione di elementi di indagine (la cui motivazione di regola non supera una decina di righe), in questo caso contiene invece l'esposizione degli atti di indagine già svolti, inclusi quelli raccolti qualche giorno fa, tutti teoricamente coperti da segreto, ancora una volta diffusi senza alcun vaglio in contraddittorio al solo scopo di gettare fango».
«Resto in attesa che il presidente dell'Anm, grande difensore della Procura milanese, documenti che non ci si trova di fronte a una clamorosa anomalia formale e sostanziale», conclude Mantovano.

CICCHITTO: I GIORNALISTI INFORMATI PRIMA DEI PARLAMENTARI DELLA GIUNTA - Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, insiste nel denunciare la gravità della notizia data prima alla stampa sui nuovi atti inviati dai pm di Milano alla Camera. «E' gravissimo e incomprensibile - afferma in una nota - che la notizia del materiale aggiuntivo da parte di Milano sia stata battuta dalle agenzie di stampa in anticipo e che gli organi di informazione ne fossero a conoscenza già mezz'ora prima dei componenti della Giunta per le autorizzazioni».

NINO LO PRESTI (FLI): FINI PIU’ CHE CORRETTO - Dai finiani arriva la replica alle contestazioni del Pdl per la nota diffusa dalla presidenza della Camera con la quale si dava notizia della nuova documentazione trasmessa a Montecitorio dai pm di Milano impegnati nell'inchiesta sul caso Ruby. «Il clima surriscaldato di questi giorni ha giocato un brutto scherzo anche al collega Maurizio Paniz che, in un momento di poca lucidità, ha scaricato sulla presidenza della Camera responsabilità inesistenti in ordine alla trasmissione delle nuove carte sul caso Ruby», ha detto Nino Lo Presti, segretario amministrativo di Futuro e libertà e componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere, che ha spiegato come l'organismo parlamentare «avrebbe dovuto già avere le nuove carte fin dalle 14, ora fissata per la riunione sul caso di Giuseppe Spinelli (il fiduciario di Silvio Berlusconi, ndr)».

NEL PDL TROPPO NERVOSI - «Eravamo tutti lì ad attendere dalle 14 l'inizio dei lavori - ha continuato il deputato - quando, alle 14.20 circa è arrivato il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti che ci ha informato dei nuovi documenti inviati dalla Procura di Milano». A quel punto, ha incalzato il parlamentare di Fli, «correttamente la presidenza della Camera, dopo aver consegnato a Castagnetti il plico sigillato, ne ha informato la stampa con il comunicato ufficiale delle 14.15 nella convinzione che i lavori della Giunta fossero iniziati puntualmente. Il collega Paniz farebbe bene, quindi - conclude Lo Presti - a chiedere scusa per un evidente incidente, provocato dall'attuale atmosfera rovente».