18 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Sexy-gate

Ruby, Premier indagato: nulla da temere, mi difenderò

L'accusa: concussione e sfruttamento di prostituzione minorile. «Subito a processo». Convocato il 21, 22 o 23

ROMA - I Pm di Milano hanno invitato il presidente del Consiglio a comparire in procura tra il 21 e il 23 gennaio nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby, in cui Silvio Berlusconi risulta indagato per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile. Tra gli elementi dell'indagine ci sarebbero anche foto e filmati di alcune feste in Sardegna ripresi dalla stessa Ruby e salvati sul Pc sequestrato a settembre dagli inquirenti. Si tratta di «processi assurdi e ridicoli» ha detto Berlusconi che ritiene di non avere «nulla da temere» e secondo il quale «i Pm puntano a sovvertire le regole». Commentando la vicenda con i fedelissimi Berlusconi avrebbe poi riferito detto di essere stato «trattato da criminale» e che la tempistica dell'indagine «è sospetta», poiché arriva poche ore dopo il verdetto della Consulta sul legittimo impedimento. Berlusconi ha comunque affermato di volersi «difendere in tribunale» sottolineando che «il governo ha il dovere di governare» e che «la maggioranza è forte».

I Pm hanno deciso di chiedere il giudizio immediato mentre la difesa di Berlusconi ha già contestato la competenza del tribunale di Milano ritenendo che del fascicolo siano responsabili la procura di Monza e il tribunale dei ministri. I legali del premier hanno spiegato che «Berlusconi non ha mai avuto rapporti sessuali con la ragazza ma soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo». Non è ancora stato deciso, hanno aggiunto i legali, se sarà chiesto il rinvio per legittimo impedimento. «Bisogna ancora verificare l'agenda del premier», ha detto l'avvocato Piero Longo.

L'iscrizione nel registro degli indagati risale al 21 dicembre scorso. Avvisi di garanzia sono arrivati anche a Emilio Fede e Lele Mora per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Nell'ambito dell'inchiesta è stata perquisita anche la casa della giovane marocchina a Genova che, secondo l'accusa, sarebbe stata in molte occasioni nella residenza del premier. A confermarlo sono i tabulati telefonici del cellulare della ragazza.

Per gli avvocati del premier si tratta di un'indagine «assurda e infondata». Secondo Longo e Ghedini: «E' una gravissima intromissione nella vita privata del presidente che non ha precedenti nella storia giudiziaria del Paese».
Secondo l'accusa il presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 ha abusato della propria qualità di premier per indurre i funzionari della questura di Milano ad affidare l'allora 17enne marocchina Karima «Ruby» El Mahroug, scappata da una comunità per minori, al consigliere regionale Pdl Nicole Minetti. Tutto allo scopo di nascondere di essere stato con una minorenne in numerosi week-end ad Arcore.

In un'intervista a Vanity Fair Karima «Ruby» El Mahroug, ha rivelato di aver temuto negli ultimi mesi per la sua vita. «Ho avuto paura di essere fatta fuori, ho avuto paura di fare la fine della transessuale di Roma», ha detto la ragazza.

Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia e indagata per favoreggiamento della prostituzione adulta e minorile, è stata sentita per oltre sei ore dai magistrati. Insieme a lei in procura sono arrivate anche altre ragazze, tra le quali la ex «letterina» Alessandra Sorcinelli, che ha spiegato di essere stata ad Arcore un paio di volte tramite Emilio Fede. Gli uffici della Minetti sono stati perquisiti dalla polizia giudiziaria.