4 settembre 2025
Aggiornato 01:00
Università

Napolitano: no alla violenza ma non ignorare spia malessere

Fini: «La politica ascolti i giovani». Frattini: «Da Gasparri una battuta»

ROMA - Il clima attorno alla manifestazione studentesca indetta per mercoledì contro il via libera definitivo al ddl di riforma dell'università s'infiamma con le prese di posizione del capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ed il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non si lascia sfuggire l'occasione dell'udienza pubblica con il corpo diplomatico per un invito al buonsenso. La violenza non è mai ammissibile ma, ammonisce Napolitano, non si può fare finta di nulla davanti al malessere che è alla base della protesta. La politica prima di tutto non può voltarsi dall'altra parte.

Più di una volta negli ultimi mesi il Capo dello Stato ha espresso preoccupazione per le ansie delle giovani generazioni e per gli alti tassi di disoccupazione nel Paese, oggi esprime comprensione per «la protesta pacifica di tanti cittadini nelle strade delle nostre capitali». Anche se questa protesta «è spesso sviata da inammissibili violenze, è una spia di malessere che le democrazie non possono ignorare». Del resto è compito proprio della politica ascoltare e porre rimedio alle tante diseguaglianze create dal «mercato lasciato a se stesso».

Dello stesso tenore l'appello del presidente della Camera, Gianfranco Fini che richiama la «classe politica» ad occuparsi dei «giovani che oggi esprimono il timore per il domani. Tutto si può fare tranne che spegnere la speranza dei giovani in un avvenire migliore». In mattinata Gasparri aveva invitato i genitori a sconsigliare la partecipazione dei loro figli alla manifestazione a suo giudizio frequentata da «potenziali assassini». Il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva minimizzato osservando che gli arresti preventivi proposti da Gasparri per evitare nuovi scontri di piazza sono «una battuta, una provocazione», e certamente il 7 aprile 1979 «è una storia totalmente diversa». Netto il giudizio dell'opposizione, dal Pd all'Idv a Fli: Disgusto per le parole di Gasparri «chiaramente provocatorie».