31 luglio 2025
Aggiornato 03:30
Ripresi i lavori

Università, l'Aula riprende l'esame della riforma

Le Opposizioni chiedono lo stop. Pd-Idv-Udc: «Manca la copertura, va attesa la Finanziaria». Ma Fini dice no

ROMA - Sono ripresi i lavori lavori di aula a Montecitorio sulla riforma dell'Università: sono satti finora esaminati undici articoli su venticinque. Secondo il calendario di massima settimanale, si dovrebbe giungere entro oggi al voto finale. Ma non è detto che sarà così. Nel pomeriggio saranno sopsesi i lavori del Parlamento a causa del seminarion in Toscana del gruppo parlamentare Pd, da tempo annunciato.

La conferenza dei capigruppo è convocata dal Presidente Gianfranco Fini epr le 12,30. Se in mattinata non si esaurirà l'esame sarà quella la sede dove sarà deciso quando calendarizzare il voto sulla riforma: una seduta non prevista domani o la prossima settimana, con conseguente ulteriore slittamento delle votazioni chieste dalle opposizioni prima del voto sulla sfiducia al Governo sulle mozioni sul pluralismo Rai e sulla revoca delle deleghe al ministro Calderoli previste per questa settimana così come la mozione di sfiducia al ministro Bondi, calendarizzata per martedì prossimo.

Mentre in una piazza Montecitorio strablindata in ogni accesso dalle forze dell'ordine è in corso l'allestimento del sit in di protesta di ricercatori, docenti e studenti, in aula hanno mosso all'attacco fin dall'inizio dei lavori chiedendo alla Presidenza della Camera, affidata alla Vicepresidente Rosy Bindi, di fermare l'esame della riforma, dennunciando l'inamissibilità dell'emendamento di governo e maggioranza che collega la copertura di spesa alla legge di stabilità su cui nella notte si sono espressi commissione Cultura e Bilancio, il cui iter in Senato è appena iniziato. Proposta al momento stoppata dalla Presidenza della Camera, affidata alla Vicepresidente Rosy Bindi, che ha espresso un parere negativo concordato con il Presidente della Camera Gianfranco Fini.

&q«Dobbiamo fermarci e aspettare il varo definitivo della legge di stabilità - hanno protestato in aula i rappresentantio di Pd, Idv e Udc- perchè è incostituzionale, gravissimo e senza precedenti esaminare una legge di cui non vi è certezza di copertura. Nulla impedisce di aspettare il varo della legge di stabilità e poi riprendere l'esame».

Ma la richiesta è stata respinta dalla Presidente Bindi, spiegando di esprimere una posizione frutto dell'esame del problema dirtettamente da parte del Presidente Fini. Convinto da un lato che l'emendamento di governo e maggioranza non coperti direttamente un'aggravio di spesa pubblica. E comunque, dall'altro, «che l'esame definitivo della riforma da parte del Senato sarà successivo all'approvazione definitiva della legge di stabilità» e dunque «qualora cada la copertura prevista dalla legge di stabilità - la norma cadrebbe da sè perchè la riforma risulterebbe senza copertura».

Il no della Presidenza della Camera è stato vivamente contestato dalle opposizioni, forti che del testo del parere notturno della commissione Bilancio e di quella Cultura sul testo dell'emendamento del Governo. «Nel merito - hanno denunciato le opposizioni - hanno tagliato oltre il 40% del testo per mancanza di copertura, salvando poi il rinvio alla legge di stabilità all'esame del Senato con il giudizio finale positivo. Un parere finale - ha sottolineto in particolare Baretta- dato più per simpatia che per merito: visto il riconoscimento, allo stato della mancanza di copertura. Un atteggiamento nel voto finale di 'pura simpatia' che l'assemblea non può avallare». «Più che 'a simpatia' - ha tagliato corto la Presidente Bindi- credo le commisioni, come l'aula, votino 'a maggioranza'.

Mentre lo scontro è acceso in aula, in piazza Montecitorio finora il clima è assolutamente tranquillo. Una qualche decina fra studenti, ricercatori e docenti sta allestendo striscioni, insegne e megafoni per l'annunciata protesta, al di là del transennamento umano di forze dell'ordine che da questa mattina caratterizza ogni lato di piazza Montecitorio, davanti la Camera, così come piazza Colonna, davanti Palazzo Chigi p>