20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Scuola

Gelmini: sì ai voti alle elementari

Il Ministro dell'Istruzione: «Evitare traumi ma non avere paura dei numeri. L'alunno deve capire il suo lavoro»

ROMA - Sì ai voti su scala numerica a scuola, anche per gli studenti più piccoli, perchè «proprio nei primi anni di scuola, quelli cruciali per la crescita, un bambino deve capire in modo chiaro se il lavoro che ha fatto va bene oppure no. Altrimenti che messaggio pedagogico gli diamo, che va sempre tutto bene?». Dalle pagine del Corriere della sera il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini interviene sulla proposta di un gruppo di intellettuali francesi di eliminare i voti nella scuola elementare.
Per Gelmini «è chiaro che bisogna evitare traumi ai più piccoli e quindi ci può essere una certa elasticità, ma questa tolleranza non va confusa con l'assenza di giudizio, che rischia di non far capire allo studente se sta eseguendo il percorso giusto o no. Non bisogna avere paura dei numeri - continua il ministro - semmai i genitori dovrebbero temere quei giudizi fumosi e quelle valutazioni astruse in cui si poteva dire tutto e il contrario di tutto».

Bocciata quindi la proposta francese: «L'appello degli intellettuali francesi si richiama a un tipo di scuola e di visione che ho sempre contrastato. Un modello dove va tutto bene ed è meglio cancellare la severità, altrimenti chissà cosa potrebbe succedere».

Di parere opposto la psicologa dell'età evolutiva Silvia Vegetti Finzi: «I voti alle elementari vanno cancellati: rischiano di porre l'accento soprattutto sulle carenze degli alunni, il rischio è di far finire i bambini schiacciati dal conformismo».