29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Il giallo di Avetrana

Misseri: ho abusato di Sarah quando era già morta

Nuova versione dello zio: «Quando è morta stavo dormendo, Sabrina è venuta a chiamarmi»

TARANTO - Ogni giorno che passa il giallo di Sarah Scazzi si attorciglia sempre più. Escono nuovi elementi e nel mentre gli investigatori, tentano di fare chiarezza su quanto avvenuto in quel tragico pomeriggio, Michele Misseri, l'uomo chiave di questa vicenda, continua a fornire confessioni sconvolgenti: «Quando sono arrivato vicino all'albero di fico in contrada Mosca ho abusato del corpo di Sarah». Ha esordito cosi, continuando sulla sua prima tesi, smentita dal medico legale e dai ris, sulla presunta violenza (per la legge è vilipendio di cadavere) che lo stesso contadino di Avetrana ha detto di aver compiuto sul cadavere della giovane nipote. Ma non solo cosi come aveva confermato in un interrogatorio reso, come persona informata sui fatti, la moglie Cosima, Michele avrebbe detto ai magistrati che lui :Stava dormendo in cucina».

STAVO DORMENDO - Per gli inquirenti è stato facile intuire che il contadino nelle sue versioni, finora sono state sette, mentiva. Ma ai magistrati lo stesso Michele ha poi confermato: «Stavo dormendo sulla sdraio», quando da me è venuta Sabrina che mi ha svegliato dicendomi: Papà vieni in cantina ho fatto un casino». L'uomo arrivato giù trovò la nipote esamine a terra, senza vita. E decise cosi di aiutare la figlia a disfarsi del cadavere.
«Pensaci tu, io vado fuori che sta arrivando Mariangela e devo fermarla» gli avrebbe «intimato» la figlia del cuore e lui si sarebbe adoperato affinchè tutto andasse per il verso giusto: «non ti preoccupare se qualcuno si accorge di qualcosa mi prenderò io tutte le responsabilità» avrebbe rassicurato la figlia mentre questa andava in strada per accogliere Mariangela, con la quale insieme a Sarah doveva andare a mare.