Roccella:Da Tribunali accanimento politico su L. 40
"Corretto ricorrere, ma da ciechi non vedere dietro un progetto"
ROMA, 6 ott - "È più che legittimo proporre un quesito alla Corte costituzionale, ma sarebbe da ciechi non vedere che sulla legge 40 ormai si esercita un altro tipo di intevento: c'è una volontà evidente di smontarne l'impianto, c'è un progetto politico leggibile. Ormai lo possiamo dire: c'è un accanimento che rende leggibile un progetto politico". Così il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella commenta - contattata telefonicamente da Apcom - la decisione del Tribunale di Firenze che ha sollevato il dubbio di costituzionalità relativamente alla norma della Legge 40 con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa.
Per Roccella "il punto fondamentale è il fatto che ormai è visibile una volontà in particolare di alcuni tribunali di intervenire sulla legge 40 modificando, per vie anche corrette formalmente, una legge che è stata già sottoposta esplicitamente al voto referendario, in particolare sul punto della fecondazione eterologa. Non solo è stata una legge fatta in parechi anni di dibattito parlamentare, ma è stata anche confermata dal voto referendario".
Un tentativo del genere, ricorda il sottosegretario, "era già fallito una prima volta, perchè la Corte ne ha confermato l'impianto con l'ultima sentenza, e quindi ora evidentemente qualcuno non è stato soddisfatto e insiste".