Globalizzati ma isolati, il paradosso dei media
Dibattito alla Farnesina su «come risvegliare l'interesse per la politica estera in Italia»
ROMA - Globalizzati, ma poco interessati agli esteri. E' il paradosso che vivono gli italiani nel XXI secolo. E' quanto è emerso dal dibattito su «Politica estera e opinione pubblica: quanto interessa in Italia la politica estera?» oggi alla Farnesina, a Roma, dove diplomatici, analisti e giornalisti si sono dati appuntamento per il primo «Foreign Policy Forum».
«Nel nostro Paese viviamo un paradosso: da un lato il leitmotiv della globalizzazione, dall'altro il fatto che di estero si parla sempre meno, solo in caso di catastrofi o rapimenti» ha dichiarato Maurizio Massari, portavoce del ministro degli Esteri, Franco Frattini. «C'è una certa apatia dell'opinione pubblica per quanto riguarda l'estero e i media si adattano a questa 'ridotta domanda'» ha concluso.
Pessimista sul tema esteri e informazione è apparso Fabio Cortese, ex direttore degli esteri del Tg3. «Ho scelto il pensionamento anche perchè stanco di combattere quotidianamente per parlare di esteri» ha dichiarato. Questo scarso interesse dipende da vari fattori: «C'è il provincialismo degli italiani e c'è il fatto che i direttori rispondono a chi li ha messi nel posto che occupano, per cui paga di più parlare di fatti italiani» ha concluso.
«Il Paese sente il bisogno di essere informato sugli esteri» afferma Maurizio Caprara, del Corriere della Sera. «Non possiamo non interessarcene perché c'è sempre più la necessità di capire l'economia e la sua influenza sulla politica». Il segreto per attirare i lettori è «usare un linguaggio semplice, che è il solo modo per arrivare alla gente».
Il problema, per Carlo Marroni del Sole 24 Ore, è che «fare scelte coraggiose è difficile, in un periodo così complicato. Poi viviamo in un tritacarne, dove le notizie si consumano velocemente e infilarci la politica estera è davvero difficile».
«Il mio giornale è un esempio differente: per il 50% si occupa di politica estera» ha dichiarato Jorg Bremer, della Frankfurter Allegemeine Zeitung. «La nostra educazione ci porta a guardare al di là dei nostri confini».