Anm: inaccettabili contiguità tra Magistrati e lobbies
«Dura condanna per commistioni, questione morale al centro»
ROMA - «E' indispensabile evitare che si determinino indebite commistioni tra magistratura, politica e alta amministrazione e che, anche dopo la cessazione dalla funzione svolta, i magistrati ricevano incarichi che possano apparire collegati al pregresso esercizio delle funzioni giudiziarie». Il 'parlamentino' dell'Anm, riunitosi oggi, con un documento condanna le «gravissime vicende emerse negli ultimi mesi che coinvolgono le istituzioni del Paese» e auspica che «i magistrati coinvolti, indipendentemente dall'accertamento di eventuali responsabilità, abbiano la sensibilità istituzionale di fare un passo indietro e liberare la magistratura da ogni ombra di sospetto».
«E' inaccettabile - si legge nel documento approvato dal comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe - che trapeli l'immagine di una magistratura contigua a gruppi logistici e impegnata in impropri interventi volti a influire sull'assegnazione di affari e incarichi prestigiosi». Per questo, nel ribadire la centralità della questione morale, l'Anm conferma «l'impegno a contrastare con ogni mezzo qualsiasi forma di contiguità a poteri politici o affaristici» e chiede che «vengano adottate modifiche normative volte a evitare qualsiasi legame tra magistrati e politica».