2 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Politica & Giustizia

Lodo Alfano esteso ai reati antecedenti

E' scontro in Senato. L'Opposizione sul piede di guerra: proposta «sconcertante»

ROMA - Si infiamma nuovamente lo scontro politico sul lodo Alfano. L'opposizione è tornata ieri sul piede di guerra dopo la richiesta formale da parte della commissione Giustizia del Senato di reintrodurre nel testo la norma che estende lo scudo processuale per ministri e presidente del Consiglio ai reati commessi prima di assumere la carica.

Una norma «sconcertante» la definisce il Pd che si prepara a un durissimo scontro parlamentare nelle prossime settimane. «Già non vediamo la necessità di quella legge, figuriamoci la necessità di un estensione dei tempi di applicazione», ha detto la capogruppo democratica in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. «Politicamente stupisce che quelle che si cercarono di far passare in un primo momento come iniziative personali del presidente Berselli sono invece state votate senza batter ciglio dall'intera maggioranza. Ci risiamo, è il solito trucchetto».

I senatori della commissione hanno votato a maggioranza il parere favorevole al disegno di legge costituzionale per lo scudo processuale, il nuovo lodo Alfano attualmente all'esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Nel documento si precisa però che il sì è condizionato appunto all'introduzione del principio che l'immunità riguardi anche i reati antecedenti alla carica. La commissione ha chiesto inoltre che sia sempre possibile rinunciare allo scudo, dal momento che «il diritto alla difesa è garantito dalla Costituzione», ha spiegato il presidente della commissione Filippo Berselli (Pdl).