29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Inchiesta «Grandi eventi»

Sepe si difende: vado avanti sereno

Il Cardinale chiama in causa il Papa e la Segreteria di Stato. No comment della Santa Sede

CITTÀ DEL VATICANO - Il Vaticano non commenta le dichiarazioni del cardinale Crescenzio Sepe e i suoi organi di stampa registrano con articoli di cronaca la conferenza stampa con la quale ha reagito alle accuse legate all'inchiesta sui grandi appalti e al suo ruolo da prefetto di Propaganda Fide (2001-2006).

Radio vaticana riferisce della lettera letta pubblicamente con la quale Sepe ha voluto «ribadire la 'massima trasparenza' e l«unico obiettivo' del 'bene della Chiesa' che hanno sempre orientato la sua condotta». Il porporato «ha replicato in modo puntale e dettagliato ai tre addebiti mossi contro di lui dalla Procura perugina, assicurando di 'avere sempre agito secondo coscienza' e di voler andare avanti con serenità e fiducia», sottolinea 'Radio vaticana', che riporta poi per intero la dichiarazione con la quale, ieri, il portavoce vaticano Federico Lombardi ha espresso «stima e solidarietà» a Sepe nonché «fiducia che la situazione venga chiarita pienamente e rapidamente» ed ha ricordato che i rapporti tra Chiesa e Stato sono regolati dal Concordato. Ancora più neutrale il titolo dell'Osservatore romano': «Il cardinale Crescenzio Sepe sull'inchiesta della procura di Perugia». Anche il quotidiano della Santa Sede riporta quasi integralmente la dichiarazione di Lombardi. L«Osservatore' mette in rilievo, poi, un articolo apparso oggi sulla Stampa nella quale Gian Enrico Rusconi parla di Ratzinger come del Papa che «paga anche per gli altri».

Nessun riferimento, nei media vaticani, alle affermazioni di Sepe relative alla richiesta che gli avrebbe rivolto il Papa di rimanere nella Curia romana, anziché trasferirsi a Napoli, e all'«apprezzamento e stima» che - ha riferito l'arcivescovo Sepe - gli espresse per la «gestione amministrativa» la Segreteria di Stato.