Istanza a gip per scarcerazione indagati
Alcuni difensori hanno presentato istanze a giudice Firenze
ROMA - Prima istanze di remissione in libertà nell'ambito del procedimento sull'appalto della Scuola Marescialli. E' questo uno dei primi effetti della decisione della VI sezione della Cassazione, che ieri in serata ha dichiarato incompetente territorialmente l'autorità giudiziaria fiorentina e disposto la trasmissione degli atti nella Capitale.
Per questo oggi, secondo quanto si è appreso, gli avvocati di alcuni degli indagati, tra cui quelli dell'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, che è agli arresti domiciliari, hanno presentato la richiesta al gup di Firenze, Anna Favi. Lo stesso magistrato davanti al quale si sarebbe dovuto tenere il rito abbreviato. Nei confronti degli altri sotto accusa, tra cui l'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, invece è stato disposto il giudizio immediato.
Ma proprio perché la prima udienza del processo, fissata per il 15 giugno, non si è ancora celebrata, diversi altri avvocati non hanno ancora sollecitato la cessazione della misura cautelare in atto per i loro assistiti. Nel frattempo, secondo la norma del codice di procedura penale citata dai supremi giudici, è possibile che solo tra 20 giorni il fascicolo sarà inviato a Roma.
Le posizioni che dovranno essere comunque vagliate in un prossimo futuro dagli inquirenti capitolini, saranno quelle di Balducci, De Vito Piscicelli (ai domiciliari), dell'avvocato amminastrativista Guido Cerruti (all'obbligo di dimora a Roma); dell'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis; e degli altri che sono indagati a piede libero.
L'inchiesta sulla Scuola Marescialli è un capitolo di quella più generale sul G8 e sui Grandi eventi. Parte preponderante delle verifiche in atto, da parte dei carabinieri e della Guardia di finanza, sono coordinate dalla Procura di Perugia