Napoli: commando camorrista spara e incendia fra la gente
I due episodi si sono svolti il 14 marzo scorso a pochi minuti di distanza a Giuliano e a Pozzuoli

NAPOLI - Le immagini sono agghiaccianti. Riprendono un commando camorrista che armato di mitragliette, Kalashnikov e pistole irrompe in una sala giochi e successivamente in un bowling, terrorizzando la gente, sparando, distruggendo, incendiando. I due episodi si sono svolti il 14 marzo scorso a pochi minuti di distanza a Giuliano e a Pozzuoli.
Incuranti dei presenti, ragazzini e famiglie, i killer con calma e ferocia, protetti da caschi integrali e passamontagna sono penetrati nei due locali ed hanno agito come un commando terrorista. Prima hanno devastato con le armi da fuoco la sala giochi e poi hanno dato fuoco alle piste da giuoco del bowling a pochi distanza da genitori che, terrorizzati, cercano di mettere al riparo la figlia. Infine si allontanano indisturbati.
La Guardia di Finanza ha fermato quattro persone ritenute colpevoli della spedizione punitiva. Fra i fermati secondo gli inquirenti ci sarebbe il mandante dell’azione camorrista.
I motivi che hanno determinato questa azione al limite della guerriglia sono allucinanti. Quello che è ritenuto il mandante (è affiliato ad una famiglie camorriste più pericolose della Campania) avrebbe voluto vendicarsi così della moglie che lo avrebbe abbandonato per rifugiarsi da un suo parente titolare dei locali presi d’assalto.
Quello che è certo è che armi e gruppo di fuoco, qualunque sia stato il movente, non possono fare parte di una banda già organizzata.
E’ così che oggi si vive a Napoli e nei suoi dintorni.
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