28 agosto 2025
Aggiornato 16:30
Frana a Ventotene

Il 70% dei comuni italiani è a rischio idrogeologico

La mappa del dissesto in tutta Italia

ROMA - Spaventa la frana a Ventotene, dove un costone di roccia di tufo, aggettante sulla spiaggetta di Cala Rossano è crollato, forse a causa delle forti piogge, uccidendo due ragazzine di 14 anni che erano in gita scolastica con i compagni, tutti di una scuola media romana. Si tratta dell'ennesimo caso di dissesto idrogeologico che ferisce una Italia in cui il 70% dei comuni è a rischio frane e alluvioni a causa del degrado idrogeologico e dei corsi d'acqua, dell'abusivismo e del disboscamento: in totale 5.581 comuni, di cui 1.700 a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione e 2.596 a rischio sia di frana che di alluvione. I dati sono quelli di Legambiente nell'ultimo dossier sul tema, l'Ecosistema Rischio 2008.

Sono la Calabria, l'Umbria e la Valle d'Aosta le regioni con la più alta percentuale di comuni classificati a rischio (il 100% del totale), seguite dalle Marche (99%) e dalla Toscana (98%). La Sicilia è undicesima (70%), con 200 comuni a rischio frana, 23 a rischio alluvione e 49 a rischio frana e alluvione. Ma in Sicilia, proprio in provincia di Messina, ci sono le 'maglie nere' della classifica di Ecosistema 2008: i comuni di Ucria e Alì.

Il 77% dei comuni intervistati da Legambiente ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana e quasi un terzo di essi presenta in tali aree interi quartieri. Nel 56% dei comuni campione sono presenti in aree a rischio addirittura fabbricati industriali. Nel 42% dei comuni non viene svolta regolarmente un'attività di manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua e delle opere di difesa idraulica. Soltanto il 5% dei comuni ha intrapreso azioni di delocalizzazione di abitazioni dalle aree esposte a maggiore pericolo e appena nel 4% dei casi si è provveduto a delocalizzare gli insediamenti industriali.