La solidarietà al Papa. Sodano: la Chiesa è con lui
«Strappo» al rituale. Il Cardinale prima della celebrazione: «Va ignorato il chiacchiericcio». Poi la benedizione di Benedetto XVI: «Umanità in crisi»
CITTÀ DEL VATICANO - Piazza San Pietro gremita di fedeli nonostante la pioggia a Roma ha assistito agli irrituali auguri rivolti al Papa da parte del cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio. Auguri con implicito riferimento allo scandalo della pedofilia: Sodano ha detto che il «popolo di Dio» è con il Papa e «non si lascia impressionare dal chiacchiericcio» e dalle «prove che talvolta colpiscono la comunità dei credenti. Oggi, per mezzo mio, tutta la Chiesa desidera dirle buona Pasqua. La Chiesa è con lei - ha proseguito Sodano - i cardinali, i suoi collaboratori nella Curia romana, i confratelli vescovi sparsi nel mondo».
IL MESSAGGIO - Il Pontefice commosso dagli auguri poi ha rivolto un monito alla folla prima della benedizione «urbi ed orbi»: l'umanità oggi è in crisi profonda, bisogna superare la cultura della morte che si diffonde nella società. «Anche ai nostri giorni l'umanità ha bisogno di un 'esodo', non di aggiustamenti superficiali, ma di una conversione spirituale e morale. Ha bisogno della salvezza del Vangelo, per uscire da una crisi che è profonda e come tale richiede cambiamenti profondi, a partire dalle coscienze»: ha detto il Papa. «La potenza salvifica della risurrezione di Cristo - ha aggiunto il Papa - investa tutta l'umanità, affinché essa superi le molteplici e tragiche espressioni di una 'cultura di morte' che tende a diffondersi».
Coerentemente con la linea tenuta durante tutte le celebrazioni pre-pasquali, anche oggi dunque il Papa non ha menzionato lo scandalo dei preti pedofili che tiene banco da settimane sui principali media internazionali.
DALL'IRAQ AD HAITI - «Alle comunità cristiane, che, specialmente in Iraq, conoscono prove e sofferenze, il risorto ripeta la parola carica di consolazione e di incoraggiamento che rivolse agli Apostoli nel Cenacolo: «Pace a voi!». Nel messaggio, Benedetto XVI ha menzionato i paesi Latino-americani e dei Caraibi «che sperimentano una pericolosa recrudescenza dei crimini legati al narcotraffico», auspicando che la Pasqua «segni la vittoria della convivenza pacifica e del rispetto per il bene comune». Quanto alle zone colpite dal terremoto, «la diletta popolazione di Haiti, devastata dall'immane tragedia del terremoto - ha detto il Papa - compia il suo «esodo» dal lutto e dalla disperazione ad una nuova speranza, sostenuta dalla solidarietà internazionale. Gli amati cittadini cileni, prostrati da un'altra grave catastrofe, ma sorretti dalla fede, affrontino con tenacia l'opera di ricostruzione». Il Papa ha anche citato l'Africa, auspicando che «si ponga fine ai conflitti che continuano a provocare distruzione e sofferenze e si raggiunga quella pace e quella riconciliazione che sono garanzie di sviluppo».
LE SCUSE DI CANTALAMESSA - Ieri, intanto, il predicatore della Casa pontificia si è scusato, con un'intervista al Corriere della sera, per le polemiche sorte da un passaggio dell'omelia pronunciata in occasione della messa per il venerdì santo. Leggendo la lettera di un suo amico ebreo padre Raniero Cantalamessa aveva paragonato all'antisemitismo le critiche di questi giorni alla Santa Sede. «Se contro ogni mia intenzione ho urtato la sensibilità degli ebrei e delle vittime della pedofilia, ne sono sinceramente rammaricato e chiedo scusa, riaffermando la mia solidarietà con gli uni e con gli altri».
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