3 maggio 2024
Aggiornato 04:30
«Il nostro rapporto esce dalle elezioni rafforzato»

Calderoli: la Lega è il salvavita di Berlusconi

«Riforme? Proporrò semi-presidenzialismo alla francese. Su Milano Bossi e il Premier si metteranno d'accordo come sempre»

ROMA - Roberto Calderoli assicura che Berlusconi è «contentissimo» per il risultato della Lega alle regionali perchè «è come se i nostri voti li avesse presi pure lui» perciò «il nostro rapporto esce rafforzato» dal voto. «I su è giù del Pdl vengono compensati dal Carroccio, vero ammortizzatore politico e sua assicurazione sulla vita», dice il ministro per la Semplificazione normativa in un'intervista al Giornale.

«SIAMO UNA GARANZIA» - La Lega, ribadisce Calderoli, è «una garanzia in più per la tenuta del centrodestra. Non a caso, sempre a margine del Cdm, Berlusconi ha ribadito che lascerà la politica il giorno stesso in cui si ritirerà Bossi». Secondo l'esponente del Carroccio anche le apparenti polemiche tra i due partiti sulla successione a Letizia Moratti per la guida di Milano sono inesistenti: «Come sempre i due risolveranno tutto in un minuto a quattr'occhi - dice il ministro -. Entrambi guardano al risultato finale, come avvenuto in Veneto e Piemonte, ottenendo un risultato stratosferico».

RIFORME - «Il sistema che meglio si adatta all'Italia è quello del semi-presidenzialismo alla francese. Porterò le carte al premier e, conoscendolo, la proposta cadrà a fagiolo». Calderoli assicura anche che con il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, non c'è alcun problema e che presto si incontreranno proprio per discutere di riforme: «E' l'occasione giusta anche per il Pd - sostiene il ministro per la Semplificazione - l'unico strumento per uscire dall'angolo e volare alto. Bersani la testa ce l'ha e credo che da lui arriverà una risposta positiva». Quindi spiega che sta lavorando a una «variante rispetto al premierato proposto da Berlusconi», il semi-presidenzialismo alla francese, appunto. «Stiamo ragionando molto sui bilanciamenti, necessari per arrivare a un sistema che regga senza accentrare troppo. In passato abbiamo avuto molte perplessità - ammette l'esponente del Carroccio - ma la scelta del capo dello Stato finora è sempre stata affidata alla politica, sarebbe meglio invece darla ai cittadini: è la vera democrazia».