24 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Al via la seconda udienza

Strage di Erba, il Pg ricostruisce il massacro

In aula i video e l'audio della confessione dei testimoni. I coniugi Romano non hanno cambiato la loro espressione

MILANO - Nell'aula della Seconda Corte d'Assise di appello di Milano dove è in corso il processo per la strage di Erba si rivivono i momenti più drammatici della mattanza. Nella seconda udienza in corso il sostituto procuratore generale, Nunzia Gatto, sta proseguendo la sua requisitoria e sta ora esponendo i dettagli della strage compiuta tra le 19.58 e le 20.15 quando, secondo l'accusa, Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno massacrato a sprangate e coltellate Raffaella Castagna, suo figlio Youssef e sua madre Paola Galli, poi qualche attimo più tardi Valeria Cherubini e ferito gravemente suo marito Mario Frigerio.

La Gatto ha fatto rivedere in aula i video e risentire l'audio delle agghiaccianti confessioni dei due imputati, soffermandosi nella descrizione dell'omicidio del bambino di tre anni «trovato sgozzato a braccia aperte sul divano con escoriazioni sul viso e sul braccio, con la manina destra piena di tagli», ferita nell'estremo tentativo di difendersi.

I coniugi Romano, non hanno cambiato la loro espressione, distaccata e priva di emozioni, continuando a fissare il sostituto procuratore. Le immagini dei cadaveri non sono state mostrate al pubblico, ma solo alla Corte. La requisitoria della Gatto è iniziata con la ricostruzione dei difficili rapporti di vicinato tra la famiglia Castagna e gli imputati, costellata fin dal 2001 di querele e contro querele per insulti, minacce e aggressioni subite dai Castagna dagli imputati che non sopportavano il rumore provocato dai loro vicini di casa.

Poi il sostituto Pg ha controbattuto all'ipotesi sollevata nelle motivazioni di appello dei difensori degli imputati che a compiere la strage siano state altre persone al momento ignote, spiegando che tutte le eventuali vie di fuga da cui sarebbero potuti scappare gli assassini dopo aver compiuto la mattanza, sono già state attentamente vagliate e hanno dimostrato come questo non sia possibile. La Gatto ha quindi ribadito che gli assassini sono gli imputati che, grondanti di sangue, sono poi diretti «nel locale lavanderie e lì si sono ripuliti».

Se la requisitoria dovesse concludersi oggi, come sembra, toccherà poi ai legali delle parti civili. Mentre le arringhe dei difensori sono previste per le prossime tre udienze già fissate.