25 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Strage di Erba, è il giorno della difesa

Nella sua arringa, il legale di Olindo Romano e Rosa Bazzi tenta di smontare la testimonianza di Frigerio, l'unico sopravvissuto

E' il giorno della difesa. Ha iniziato l'arringa, Fabio Schembri, legale della difesa nel processo per la strage di Erba, dopo aver premesso di essere stato deriso e dileggiato per aver accettato di difendere, con un collegio di avvocati, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Il suo obiettivo principale è smontare la testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto all'eccidio, e diventato il teste principale dell'accusa.

Al pubblico ministero, che ha chiesto per i due coniugi la condanna all'ergastolo con tre anni di isolamento diurno, Schembri risponde che nell'interrogatorio del 15 dicembre 2006, quattro giorni dopo la strage, Frigerio non disse il nome di Olindo Romano come suo aggressore. Anzi, secondo la difesa, descrisse un uomo grosso, dalla pelle olivastra e soprattutto a lui sconosciuto. «Vi pare che un vicino di casa possa essere uno sconosciuto?», conclude l'avvocato.