29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Strage di Erba

Freddezza tra gli imputati, svanito il rapporto Olindo-Rosa

Prima udienza d'appello per i due condannati all'ergastolo

MILANO - Il «quadrupede» non c'è più. O almeno così è sembrato oggi. Quel rapporto simbiotico che nel corso delle udienze celebrate finora caratterizzava l'unione tra Olindo Romano e Rosa Bazzi sembra essere un ricordo. Un rapporto che il pm Massimo Astori aveva definito «quadrupede» nel corso della sua arringa al processo di primo grado per la strage di Erba, che si era concluso con la condanna all'ergastolo dei due imputati. Oggi, nel corso della prima udienza del processo di appello, che si è da poco conclusa al tribunale di Milano, quell'unione e quella sintonia tra Olindo e Rosa sembrano essere spariti.

«PIETRIFICATI» - L'unico segno tangibile di complicità si è visto questa mattina, quando Olindo abbracciava la sua Rosa nel gabbione degli imputati, ma già dopo la prima pausa del processo i due sedevano accanto come due imputati qualsiasi. Sono apparsi sempre piuttosto distaccati e come pietrificati, non si sono mai rivolti la parola, non si sono guardati negli occhi, non si sono sorrisi, limitandosi a fissare chi prendeva la parola in aula. Insomma un copione molto diverso da quanto visto nel corso delle udienze del processo di primo grado celebrato a Como come se tra i due il peso del tempo, della vicenda in cui sono coinvolti e del carcere (Olindo è recluso ad Opera, Rosa a Bollate, sempre in provincia di Milano) abbia iniziato a farsi sentire.