28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
22 arresti

Smantellata rete internazionale di trafficanti di droga

Operativa dal 1980 a oggi tra Marocco, via Spagna, e Italia

MILANO - Maxi operazione dei carabinieri del Ros contro il traffico internazionale di droga ha smantellato un'organizzazione che, utilizzando barche a vela e a motore, dalla fine degli anni '80 è riuscita a importare dal Marocco, via Spagna, in Italia, per il mercato lombardo decine di tonnellate di hashish: 22 gli arresti, tra cui insospettabili skipper incensurati, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Milano su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia, nei confronti di altrettanti indagati per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano e Como, mentre in Germania, Francia e Svizzera verrà eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di quattro degli indagati.

Nell'organizzazione anche alcuni incensurati che, per oltre dieci anni, sono riusciti a eludere ogni controllo di polizia, consolidando il canale di importazione della droga. Tra i personaggi di maggiore spicco, lo skipper Mario Piacentino e la moglie Elena i quali - spiegano i Ros - utilizzando grosse imbarcazioni di proprietà, a vela o a motore, provvedevano al trasferimento del narcotico dal Marocco alla Spagna e poi all'Italia, nella penisola iberica. I loro viaggi venivano coordinati con quelli di altri narcotrafficanti che - spiegano i Ros - facevano parte dell'organizzazione Massimo Zanotta, Luigi Donnarumma e Michele Spinelli, che attraverso loro imbarcazioni hanno anche effettuato, per proprio conto, alcune importazioni di droga.

L'operazione - spiega il Ros - è la prosecuzione, sul fronte internazionale, delle indagini condotte dai militari nei confronti di una ramificata struttura transnazionale, specializzata nel traffico di hashsih e cocaina, che, nel mese di ottobre 2008, era già stata colpita con un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 75 indagati.

Al termine di una prima fase investigativa, infatti, erano stati disarticolati tre sodalizi radicati a Milano: i primi due costituiti da esponenti della criminalità organizzata pugliese ed il terzo da soggetti appartenenti alla criminalità campana che, oltre al riciclaggio di auto di grossa cilindrata nella penisola iberica, assicuravano il supporto alla latitanza di esponenti di primo piano del clan camorristico De Luca Bossa, riconducibile all'alleanza di Secondigliano.