30 luglio 2025
Aggiornato 14:30
Politica

Berlusconi: chi commette reati non può restare nei partiti

«Gli indagati fuori dalle liste e se ci sono dei dubbi decide l'ufficio di presidenza»

ROMA - Fuori dai partiti chi commette reati. E' il confine tracciato dal premier Silvio Berlusconi, dopo i recenti fatti di corruzione. «Non credo ci sia dubbio sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati - sottolinea il premier, in una intervista nel suo studio di palazzo Grazioli - non può pretendere di restare in nessun movimento politico».
I cronisti gli chiedono se questa regola debba valere solo per i reati passati in giudicato e Berlusconi replica: «Dipende da caso a caso, le persone che sono sottoposte a indagini o processi non devono venire ricomprese nelle liste elettorali. Ma se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'ufficio di presidenza a decidere caso per caso».