3 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
La riforma delle superiori

Gelmini: riforma epocale e senza impronta ideologica

«Licei con tradizione e innovazione, tecnici non più di serie B. La riforma non serve a far cassa»

ROMA - La riforma delle superiori approvata oggi dal cdm è una «riforma epocale», che ha visto «un lavoro molto intenso e l'applicazione di un metodo per cui devo ringraziare tutti». Inoltre, è una riforma che «non ha impronta ideologica, che non è viziata da pregiudizi di sorta». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, durante la conferenza stampa con il premier Berlusconi al termine del consiglio dei Ministri.

La Gelmini ha precisato che ritiene, per quanto concerne la riforma dei licei, di avere raggiunto «un grande obiettivo: coniughiamo tradizione e innovazione perchè il sistema funziona, l'Europa ce lo invidia e noi lo abbiamo mantenuto aggiungendo elementi di novità, una proiezione verso il futuro con il potenziamento della lingua straniere e la possibilità di una seconda lingua». Inoltre, agli indirizzi tradizionali sono stati aggiunti due nuovi indirizzi: «Il musicale, che realizzeremo in piena collaborazione con i conservatori e quello di scienze umane, che sostituisce l'istituto magistrale e guarda alle migliori esperienze Ue».

Per quanto riguarda i tecnici e professionali, la riforma «colloca finalmente questo segmento non come una scuola di serie B: licei e tecnici-professionali sono due assi diversi con pari dignità e rappresentano una risposta efficace al problema della crisi».

Infine, una rivendicazione: «Qualcuno ha detto che la riforma serve a fare cassa: nulla di più falso. E' stata frutto di un lavoro approfondito, necessario e urgente. Abbiamo abbandonato l'approccio quantitativo per seguire la qualità della didattica. Qualcuno - ha concluso Gelmini - faceva il tifo perchè il Consiglio di Stato bocciasse i regolamenti, purtroppo per loro questo non è avvenuto, le commissioni hanno svolto un ulteriore approfondimento e oggi è arrivato l'ok definitivo».