Berlusconi: segreto di Stato sui rapporti 007 e Telecom
La risposta del premier al giudice su Mancini. E' opposto solo su relazioni internazionali e «interna corporis»
ROMA - Il Presidente del Consiglio ha confermato la tutela del segreto di Stato nel processo che vede imputato Marco Mancini per i dossier illegali, ma la tutela attiene agli atti di quel processo solo «in quanto riferibili alle relazioni internazionali tra servizi di informazione e agli interna corporis degli organismi informativi».
E' quanto precisa una nota della Presidenza del Consiglio, in riferimento ai termini con cui la stampa odierna dà notizia della conferma da parte del Presidente del Consiglio del segreto di Stato opposto dal dottor Marco Mancini al Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Milano, in merito all'inchiesta sui dossier illegali contestatagli in concorso con l'ex vertice della divisione «security» di Telecom e Pirelli, Giuliano Tavaroli, e altri 34 indagati.
A fondamento dell'atto confermativo - spiega una nota di palazzo Chigi - «si pongono i principi enunciati dalla Corte Costituzionale, secondo i quali sono meritevoli della massima protezione proprio gli interna corporis dei servizi di informazione e i rapporti con gli organismi informativi collegati». Dell'avvenuta conferma «è stata data comunicazione, così come previsto dalla vigente normativa, al Comitato parlamentare di controllo per la sicurezza della Repubblica».