27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Giustizia | Dossier Telecom

Tronchetti Provera ha utilizzato «metodi illeciti» per far espandere Telecom

Il giudice milanese Anna Calabi, ha motivato la condanna a 1 anno e 8 mesi dell'ex presidente e ad della compagnia telefonica, in relazione all'intrusione informatica ai danni della concorrente Kroll

MILANO - «La condotta dell'amministratore delegato (ad) ha evidenziato i metodi illeciti utilizzati per ottenere o cercare di ottenere l'espandersi dell'azienda». Lo ha messo nero su bianco il giudice milanese Anna Calabi, per motivare la condanna a 1 anno e 8 mesi di Marco Tronchetti Provera, all'epoca dei fatti presidente e ad di Telecom, in relazione all'intrusione informatica ai danni della concorrente Kroll.

TIGER TEAM FORNIVA DATI A TRONCHETTI - «Fabio Ghioni (il capo degli l'hacker del Tiger team, ndr) e il suo team avevano scaricato i dati dal computer versandoli su un cd consegnato a Tronchetti Provera attraverso Tavaroli e tale condotta rientra nel reato di ricettazione», ha aggiunto il giudice Calabi, riferendosi anche alle responsabilità di Ghioni, interno a Telecom e a Giuliano Tavaroli, numero uno della security di Telecom e di Pirelli. Sia Ghioni sia Tavaroli hanno patteggiato la pena nell'inchiesta sui dossier illegali.

AVVOCATI DI PROVERA INDAGATI - Il giudice ha ritenuto «non veritiere e non logiche» le ricostruzioni fornite sia da Tronchetti che dagli avvocati Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli. I due legali in relazione a quanto affermato in aula in relazione a una riunione apicale in Telecom sono indagati per falsa testimonianza.

LA DIFESA: NESSUNA PROVA - «Le motivazioni depositate dal giudice confermano che non esiste alcuna prova in merito alla consapevolezza di Marco Tronchetti Provera circa l'origine illecita del materiale acquisito dagli uomini di Tavaroli se non la ricostruzione di Tavaroli stesso». Così Marco De Luca, legale di Marco Tronchetti Provera, in merito alle motivazioni della sentenza di condanna al presidente di Pirelli a un anno e otto mesi di reclusione (con pena sospesa) per l'accusa di ricettazione, in un processo nato da uno dei filoni di inchiesta sui cosiddetti dossier illegali. Il legale, ha ricordato come tale ricostruzione sia «smentita dagli avvocati Chiappetta e Mucciarelli che, insieme al dottor Tronchetti, parteciparono alla riunione in cui, stando sempre a quanto dichiarato da Tavaroli, sarebbe emersa la modalità illecita dell'acquisizione del citato materiale».
Per l'avvocato De Luca, inoltre, il tribunale nel motivare la sua decisione non ha dato alcun peso «al fatto che il materiale Kroll pervenuto nella sede Pirelli, comprovante lo spionaggio eseguito dall'agenzia Kroll ai danni di Telecom Italia, fu immediatamente inviato all'Autorità giudiziaria brasiliana. Tale comportamento non fu in danno di Telecom Italia, ma evidentemente volto a tutelare l'azienda», aggiungendo che «la Kroll aveva posto in essere azioni contro Telecom già prima dell'ingresso indiretto di Pirelli nella compagine azionaria e, successivamente, anche contro il dottor Tronchetti e la sua famiglia. Per questa ragione l'ad della società Marsh & Mclennan, che aveva acquisito l'agenzia Kroll, sentì l'obbligo di scusarsi ufficialmente con il dottor Tronchetti Provera». Alla luce di queste considerazioni, per la difesa del presidente di Pirelli, «e' quindi davvero paradossale arrivare a sostenere, come fa il giudice, che la condotta di Marco Tronchetti Provera 'ha evidenziato i meccanismi illeciti con i quali egli aveva ottenuto o cercato di ottenere l'espansione dell'azienda'» e per questo «siamo convinti che in appello la verità verrà ristabilita».