All'Italia serve «clima di intesa»
Oggi il Pontefice pranza con i poveri. La Maiolo ricoverata in un centro salute mentale a Subiaco
CITTÀ DEL VATICANO - Un appello affinché in Italia «si viva quel clima di intesa e di comunione che tanto giova al bene comune» e nessun riferimento all'incidente che, la notte di Natale, lo ha fatto cadere quando una giovane donna di 25 anni, psicolabile, lo ha strattonato. Papa Benedetto XVI, al termine della preghiera dell'Angelus, recitata davanti ai fedeli riuniti ieri in piazza San Pietro per la festa di Santo Stefano, ha chiesto «all'intera Nazione» italiana un «rinnovato impegno di amore vicendevole e di reciproca comprensione». Anche oggi il programma non subirà variazioni: il pontefice celebrerà la Giornata della Santa famiglia pranzando con i poveri assistiti dalla comunità di Sant'Egidio alla mensa di via Dandolo.
«Rivolgo infine il mio cordiale saluto a voi, pellegrini di lingua italiana - ha detto ieri il Pontefice nei saluti in italiano - ed auguro che la sosta di questi giorni presso il presepio per ammirare Maria e Giuseppe accanto al Bambino, possa suscitare in tutti un rinnovato impegno di amore vicendevole e di reciproca comprensione, affinché all'interno delle famiglie e dell'intera Nazione si viva quel clima di intesa e di comunione che tanto giova al bene comune».
Susanna Maiolo, la 25enne italo svizzera che ha spintonato il Papa è intanto ricoverata in un centro di salute mentale a Subiaco, probabilmente presso l'ospedale Angelucci, Asl Roma G.
A quanto si apprende, infatti la ragazza è nel reparto di salute e igiene mentale della struttura di Subiaco, dove è stata portata ieri sera dopo un ricovero all'ospedale Santo Spirito. E' sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio. Le condizioni psichiche della ragazza sono molto fragili, «il suo stato psichico non è dei migliori» - si apprende - e per proteggere la ragazza da estranei e giornalisti, sarebbe stata chiesta anche la collaborazione dei carabinieri, che stanno 'sorvegliando' quindi la struttura. La Maiolo Dai militari massimo riserbo, il caso infatti rimane sotto la competenza della gendarmeria e della magistratura vaticana, ma sembra che già alcune persone estranee ai familiari, i soli a poterla incontrare, abbiano cercato di mettersi in contatto con la ragazza e i militari sarebbero stati chiamati proprio per proteggerla.