27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
L'aggressione a Berlusconi

La Russa: legge sui cortei per evitare le «ombre del passato»

Il Ministro della Difesa ha voluto smentire qualsiasi dissapore con il responsabile del Viminale Maroni

ROMA - La normativa allo studio del ministro Roberto Maroni per disciplinare le manifestazioni e i cortei politici ma anche le opinioni sul web sono necessari per evitare le tristi ombre del passato fatte di «servizi d'ordine» e possibili scontri. Lo ha detto stamane il ministro della Difesa e coordinatore del PdL, Ignazio La Russa, a margine del tradizionale scambio di auguri con la stampa per le festività natalizie.

La Russa ha voluto smentire qualsiasi dissapore con il responsabile del Viminale che avrebbe fatto slittare il provvedimento nel corso del Cdm di ieri affermando che, «con Maroni abbiamo lavorato spalla a spalla tant'e' che non abbiamo chiuso ieri non perché c'era un contrasto, ma perché volevamo ottenere il testo migliore possibile in comune accordo. Insieme - ha poi spiegato La Russa - abbiamo deciso che trasformare semplicemente la norma che c'è solo per le elezioni politiche, in una che vale tutto l'anno, avrebbe dato adito a interpretazioni sbagliate». Da qui la volontà di studiare meglio cosa si intende per «turbativa, cioè una turbativa grave e fatta da più persone - ha spiegato il ministro - che mette a rischio la prosecuzione delle manifestazioni».

La Russa ha poi ricordato che la proposta Maroni è quella di prevedere qualcosa di simile alla «quasi flagranza» già esistente per gli stadi».
«Noi vogliamo creare un meccanismo - ha poi detto La Russa - per evitare che si formino servizi d'ordine perché non vogliamo ripetere le esperienze del passato. Consentire lo svolgimento pacifico di una manifestazione riguarda le forze dell'ordine. Guai a doverci organizzare per difendere il diritto di parola dei nostri leader». Diverso il caso del web dove esistono delle oggettive difficoltà.

Lo stesso Maroni, ha rivelato La Russa, «parte dalla considerazione che a oscurare i siti non ci sono riusciti neanche gli americani. Vediamo, allora - ha concluso - come possiamo aiutare la polizia postale e valutiamo se, in alcuni casi gravi come il terrorismo, valga la pena scrivere nel provvedimento che c'è anche la possibilità di oscurarli».