19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Assemblea generale della CEI

Dopo il dibattito tra i Vescovi ok a documento per il Mezzogiorno

Divergenze su Lega e mafie, oggi comunicato, prossima pubblicazione

ROMA - E' stato approvato «a larghissima maggioranza» il documento sul Sud preso in esame dai vescovi nel corso dell'assemblea generale della Cei che si è svolta nei giorni scorsi ad Assisi: ne dà conto, oggi, il comunicato finale.

Due, a quanto si apprende, i temi che hanno suscitato maggior dibattito: il tema della criminalità organizzata e quello del rapporto con la Lega. Le divergenze che sono emerse riguardano, in primo luogo, l'ipotesi di scomunicare gli appartenenti alle mafie. Se c'è stato, tra i vescovi, chi ha prospettato un intervento canonico di censura, soprattutto per sconfessare pubblicamente la consuetudine di alcuni mafiosi con i riti e gli oggetti sacri, altri hanno ricordato come, in passato, la pronuncia della scomunica non abbia sempre sortito l'effetto desiderato. Il segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, aveva riassunto così la posizione della Chiesa nel corso di una conferenza stampa ad Assisi: «Non c'è bisogno - aveva detto - di comminare esplicite scomuniche, perché chi fa parte di queste organizzazioni criminali già automaticamente è fuori dalla comunione ecclesiale anche se si ammanta di religiosità». In secondo luogo, il rapporto con la Lega è stato citato in diversi interventi ad Assisi, con accenti diversi. In alcuni vescovi - a quanto si apprende - prevale la diffidenza verso un partito poco attento al tema della solidarietà, in altri l'attenzione per un movimento che si è saputo radicare nel territorio, in altri, ancora, la preoccupazione di non scendere a livello di una contrapposizione politica tra la Chiesa e il Carroccio.

Ad ogni modo, il comunicato finale della Cei non si sofferma sul dibattito di Assisi e rende conto delle sue conclusioni. «Per recepire le osservazioni emerse durante il dibattito - sottolinea il comunicato finale - si è stabilito che il testo definitivo sia licenziato dal Consiglio Episcopale Permanente nella prossima sessione di gennaio 2010». La nota, «approvata a larghissima maggioranza», aggiorna una analogo documento Cei di venti anni fa e tiene conto degli esiti del convegno Chiesa nel Sud, Chiese del Sud, svoltosi a Napoli nel febbraio scorso. L'intento «è quello di pubblicare un documento che sia espressione dell'intero Episcopato, così da ribadire la nota della reciprocità, per cui solo insieme si affrontano i problemi e le sfide del Paese». Se «i tratti caratteristici del Sud, come la religiosità popolare, la vivacità educativa e la persistenza della tradizione associativa, sono beni a disposizione di tutti, a cui guardare con rinnovata fiducia», il comunicato sottolinea che «non vanno sottovaluti peraltro i segnali di un degrado che non è solo sociale e economico».

Da ciò «la necessità di un forte appello alla conversione, a cui si lega l'indicazione di preparare con attenzione la ricezione pastorale della nota, perché essa non resti un intervento isolato, ma si inserisca a pieno titolo nel percorso evangelizzante della Chiesa italiana e si faccia interprete della sfida educativa che la caratterizzerà nel prossimo decennio».