Ancora vittime, in supermarket corsa a scorte cibo
Morta nella notte una bimba a Desio affetta da una grave forma di disabilità, in Brianza
ROMA - La paura per il virus H1N1 inizia a farsi sentire anche in Italia e si vede non solo dagli acquisti di disinfettanti in gel, mascherine e saponi antibatterici, ma soprattutto di carne, verdure e altri alimenti in scatola per i quali gli italiani a partire dai grandi centri urbani hanno iniziato a fare scorte nelle ultime settimane, facendo registrare un`impennata degli acquisti rispetto alla media stagionale. E intanto continua a salire il numero delle vittime: nella notte è morta a Desio, nella provincia di Monza e Brianza, una bambina risultata positiva al virus AH1N1 e affetta da una grave forma di disabilità. Non è ancora chiaro se le cause della morte siano direttamente associate al virus della Nuova influenza o meno.
Secondo l`Anfima (Associazione Nazionale Fabbricanti di Imballaggi Metallici ed Affini), affiliata a Confindustria, che ha commissionato uno studio condotto dalla Black & White research su un campione di 1.200 uomini e donne del Belpaese per monitorare l`aumento della domanda di imballaggi metallici per le conserve alimentari registrato nell`ultimo mese, dai supermercati arrivano i primi segnali di difficoltà rispetto all`anno scorso e le principali catene della grande distribuzione iniziano a mettere in atto contromisure per mantenere la continuità del servizio anche se dovesse verificarsi lo scenario peggiore, col 40% di assenteismo, anche in Italia, alla crescente diffusione del virus, è scattata la corsa a fare scorte in dispensa, precauzione adottata dal 78% degli intervistati, soprattutto di alimenti in scatola non deperibili e pronti all`uso.
Tra gli articoli più ricercati per prepararsi al picco influenzale troviamo un pò di tutto e non solo alimenti di prima necessità come il latte in polvere per i neonati, ma soprattutto verdure e legumi, altamente nutrienti e ricchi di proteine, seguiti da carni e prodotti ittici e perfino il pet food per gli animali di casa. Si fanno scorte dunque soprattutto di scatolette in grado di sostituire i «freschi» che il 52% teme potrebbero scarseggiare nelle prossime settimane con il dilagare dell`emergenza. Un altro 26% pur dichiarandosi tranquillo, sta preferendo comunque premunirsi in tempo, mentre solo il 22% ha dichiarato di non aver modificato le proprie scorte alimentari. Ad andare a ruba non sono solo le verdure (piselli, mais e pomodori) ma anche frutta sciroppata e al naturale e «piatti pronti» come zuppe e insalatissime. E la corsa potrebbe accelerare ulteriormente nelle prossime settimane.