Influenza A: Fazio rassicura ma tace su le macchine salva polmone
Al San Gerardo di Monza l’Ecmo ha salvato la vita ad un giovane di Parma
ROMA - Mentre sale la tensione per le quattro morti di ieri a Napoli il vice ministro Fazio, durante una conferenza stampa convocata stamani rassicura gli italiani: la suina è dieci volte meno pericolosa dell’influenza stagionale.
Meno rassicurante invece la situazione per quanto riguarda l’individuazione dei presidi ospedalieri in grado di intervenire nei casi più gravi con la respirazione sanguigna extracorporea (Ecmo).
Il viceministro mercoledì scorso, all’inaugurazione dei nuovi laboratori della Merck Serono, ad una precisa domanda del Diario del Web aveva risposto che per il giorno seguente, cioè giovedì 28 ottobre, era stata convocata una riunione al Ministero della Salute per rendere noti i nomi dei dodici siti ospedalieri adatti a trattare le patologie influenzali più gravi.
Questa mattina i portavoce del ministero hanno però reso noto al Diario del Web che allo stato attuale non si ancora nulla dei dodici presidi. Il fatto è grave perché intanto cresce la preoccupazione fra la popolazione con la corsa al tampone che identifica il virus A H1N1. A Napoli è inoltre cominciato l’assedio ai pronto soccorso.
La respirazione sanguigna extracorporea è una delle metodiche innovative capaci di salvare la vita a chi, in seguito all’influenza, vede pregiudicato il proprio apparato respiratorio. La scorsa settimana con questa metodica è stata salvata la vita di un giovane di Parma ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, una delle strutture che per prima ha sperimentato l’ intervento «salva polmoni» .
Quanti degli ultimi decessi si sarebbero potuti evitare con la respirazione sanguigna extracorporea? A tutt’oggi questa domanda è senza risposta perché non sappiamo, oltre al San Gerardo di Monza e al San Matteo di Pavia. quanti altri ospedali hanno gli strumenti e le competenze per esercitarla.
IL BOLLETTINO DELL’INFLUENZA - A oggi il virus dell'influenza A ha causato 11 decessi su circa 400mila casi stimati. L'annuncio arriva, dal ministero della Salute, direttamente dal vice ministro Ferruccio Fazio, che ha tranquillizzato sull'incidenza di mortalità dell'influenza pandemica: «appena lo 0,02 per mille, contro lo 0,2 per mille di quella stagionale».
Fazio ha, poi, sottolineato come, d'accordo con i vertici del Coni, si sia deciso di vaccinare contro l'influenza A tutti i 350 atleti che parteciperanno alle prossime olimpiadi di Vancouver 2010. «Non vogliamo - ha spiegato il vice ministro - che la rappresentanza italiana, olimpica e paraolimpica, sia decimata».
I CALCIATORI POSSONO ATTENDERE - Per quanto riguarda, invece, gli altri sport, compreso il calcio, si è deciso di aspettare.
Intanto, ha spiegato Fazio, si darà vita a un comitato ristretto di cui faranno parte il ministero della Salute, il Coni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi. Sarà compito del comitato «effettuare ulteriori approfondimenti e decidere sulle richieste in merito al vaccino dell'influenza A».
Il vice ministro ha invece puntato il dito contro le Regioni per i ritardi nella distribuzione del vaccino. Ha inoltre ammesso ritardi anche nella produzione dei vaccini anche se, ha aggiunto,ora sta marciando a pieno ritmo.
Migliorano, invece, le condizioni dei due bambini, di 8 e 10 anni e che rientrano nelle cosiddette categorie a rischio, ricoverati nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Umberto I. Sono, invece, tre i pazienti affetti da H1N1 ricoverati all'ospedale Cotugno di Napoli considerati 'gravi'.
Sarebbe interessante sapere quanti ospedali di Napoli sono in grado di intervenire con la respirazione sanguigna extracorporea.
ECCO CHE COSA VUOL DIRE RESPIRAZIONE EXTRACORPOREA
In Australia e Nuova Zelanda moltissime vite sono state salvate grazie ad una apparecchiatura, che consente una respirazione extracorporea (Ecmo) lasciando a riposo i polmoni colpiti da polmonite.
In realtà si tratta più di una metodica che di un vero e proprio macchinario: può essere costruito assemblando pompa, membrana, cannule e altre componenti. Il funzionamento del sistema garantisce l'ossigenazione polmonare e l'asportazione dell'anidride carbonica senza forzare il polmone a lavorare, come avviene con la ventilazione meccanica (polmone artificiale), che spesso ha causato più danni che vantaggi.
Le polmoniti da virus A/H1N1 si sono dimostrate resistenti a molti farmaci e anche all'ossido nitrico: gli effetti per la salute del paziente allora diventano serissimi e si usa dunque la Ecmo, che spesso riesce laddove altre opzioni di cura si sono rivelate del tutto inefficaci.
Osservando in laboratorio la respirazione di alcuni animali si è visto che i polmoni sostanzialmente si fermano se si riesce a eliminare in un minuto l'anidride carbonica e se si garantisce l'ossigenazione tramite un catetere inserito nella trachea. I polmoni, messi così in grado di ridurre quasi a zero la loro attività, si trovano in una condizione più favorevole per riprendersi lentamente dalle affezioni patologiche che li colpiscono.
I primi due prototipi di quest'apparecchiatura Ecmo si trovano uno al Policlinico San Matteo di Pavia e l'altro al nosocomio di Monza. Visto l'allarme per l'influenza suina e le complicanze polmonari gravi che essa può causare, il governatore della Regione Lombardia Formigoni ha annunciato che presto saranno attivate altre 14 macchine Ecmo nei principali ospedali lombardi per fronteggiare eventuali emergenze provocate dall'influenza A.
Anche l'industria medica non è stata a guardare: un'azienda ha realizzato un polmone portatile che svolge le funzioni di entrambi i prototipi di Ecmo: il costo, però è di 50mila euro, contro i circa diecimila di un prototipo.
La macchina salva-polmoni Ecmo va usata in alcuni specifici casi e solo dopo che gli operatori del settore abbiano seguito una specifica formazione che li renda capaci di mettere in pratica i principi del riposo polmonare.