2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Caso Marrazzo

Annozero: Santoro infila Berlusconi nella vicenda Marrazzo

In trasmissione sotto i riflettori la telefonata del Premier a ex Governatore

ROMA - Dalla puntata di AnnoZero esce un' Italia in mano alle pulsioni più nefaste, dove i peccati, la vergogna, i ricatti si intrecciano con il potere e armi del potere in grado di nascondere, depistare, ritardare la verità o renderla nota ad orolgeria.
Ora siamo al punto di essere in mano al mondo dei trans che dai giornali e dagli schermi della televisione minacciano rivelazioni, diffondono sospetti su altri personaggi politici che farebbero parte della loro clientela. E' un metodo che non inquina solo chi, vero o non vero, appartiene alla schiera dei frequentatori dei travestiti, ma tutta l' organizzazione sociale rappresentata come ammantata di un abito infangato da ogni parte lo si guardi.

Sembra che il paese abbia perso contezza del bene e del male. Che non riesca più a discernere il lecito dall' illecito in alcuni valori, o disvalori, che accompagnano ogni giorno la vita degli individui e della società. I confini fra la libertà, la libertà di espressione e l'illazione, la delazione, il ricatto, non sempre sono riconoscibili in punta di codice penale, ma sempre dovrebbero essere nel Dna di un paese civile. La democrazia è fatta per digerire quasi tutto perchè ha gli strumenti per correggersi, ma pretende, per sopravvivere, che tutto avvenga alla luce del sole. Gli Stati Uniti insegnano.

LA PUNTATA - Una puntata interamente dedicata al caso Marrazzo con ricostruzioni del video con cui i quattro carabinieri hanno ricattato l'ormai ex presidente della Regione Lazio, con le testimonianze di diversi trans e un'intervista al fotografo Fabrizio Corona, imputato nel processo Vallettopoli.

Una puntata quella di Annozero di ieri sera in cui Michele Santoro non ha perso l'occasione per mettere sotto i riflettori il ruolo del premier Silvio Berlusconi nella vicenda. Cosa che ha provocato l'ira del ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, che ha diffuso una nota per stigmatizzare la trasmissione di Raidue.

IL RICATTO - Ospiti in studio l'ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace, l'eurodeputata del Pd Deborah Serracchiani, il direttore del Riformista, Antonio Polito, e il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, la puntata ha ricostruito dal 3 luglio ad oggi il percorso del video incriminato, visionato da diversi giornalisti, direttori di giornali e da Berlusconi in persona con un incessante interrogativo: perché nessuno ha denunciato l'evidente ricatto? Da Giangavino Sulas, giornalista di Oggi, a due croniste di Libero con Vittorio Feltri direttore, fino ad arrivare a Belpietro che fa sapere di aver visto il filmato solo a fine settembre ad Alfonso Signorini, direttore di Chi, che il video lo vede il 5 ottobre: nessuno lo ritiene pubblicabile.

BONDI: «ENNESIMO ATTACCO AL PREMIER» - Nel corso della puntata ci si è domandati a lungo perché una volta che Signorini ha avvertito Marina Berlusconi e quest'ultima il padre dell'esistenza di tale video, la telefonata di Berlusconi sia arrivata solo il 19 ottobre e perché il presidente del Consiglio non abbia denunciato il ricatto: «Anche questa sera abbiamo dovuto assistere ad una puntata di Annozero, durante la quale una trasmissione dedicata alle dimissioni del presidente della Regione Lazio viene trasformata, con un impressionante cinismo nei confronti del caso Marrazzo, nell`ennesima occasione per attaccare il Presidente del Consiglio», ha detto in una nota Bondi.

TESTIMONIANZA DEI TRANS - Ampio spazio viene dato alle testimonianze dei trans, tra questi alla portavoce di Padova, Kristal, ospite in studio e protagonista delle ricostruzioni del video, la quale afferma che «non è che tutti i viados che sono a Toma sono mantenuti da Marrazzo. Io conosco gente nota tanto quanto Marrazzo, anzi più famosa, che quando è venuta fuori questa storia ha detto «che schifo» e invece lui stesso è un noto cliente dei trans di Milano». Secondo Kristal infine il trans con cui si trovava Marrazzo al momento dell'irruzione dei carabinieri era complice di questi ultimi, tesi sposata anche da Corona che però ha aggiunto: «In Italia un video del genere non l'avrebbe comprato nessuno perché Marrazzo non lo conosce nessuno, non ha vendita.

Chi ha portato quel video a Signorini lo ha fatto perché sa che il direttore di Chi prende il materiale e lo dà a chi lo deve dare. Berlusconi ha fatto un gesto d'amicizia. E' una questione di favori, in Italia funziona così: la libertà di stampa non esiste».