29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Reazioni. Caso Marrazzo

Pdl: «Autosospensione Marrazzo illegale». E si pensa al «dopo»

Il Presidente dei Senatori Gasparri all'attacco: «Subito voto». Parte il «toto-candidati»

ROMA - Il Pdl va all'attacco, alla Regione Lazio si apre il «dopo-Marrazzo». In un clima incandescente il caso giudiziario che ha portato all'autosospensione del governatore - vittima di un ricatto da parte di 4 carabinieri, arrestati con l'accusa di aver chiesto denaro per non diffondere un video compromettente - diventa già politico.

GASPARRI ALL'ATTACCO - L'autosospensione «non è legittima», sul caso Marrazzo siamo «pronti ad azioni legali», fa sapere il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, dopo una riunione con i parlamentari laziali del suo partito. Dunque, subito alle urne, non si può arrivare a fine marzo. Ma il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino, ora reggente, richiama il centrodestra ad un atteggiamento di maggiore responsabilità istituzionale.

ELEZIONI - La posizione del Pdl però rischia di far venir meno la certezza che l'istituto dell'impedimento, breve e motivato, possa condurre fino a gennaio, in modo da garantire che le elezioni si possano tenere a fine marzo. Così rischia di avvicinarsi la data delle dimissioni, al voto si dovrebbe andare dopo 90 giorni. Per il centrosinistra, ormai senza un candidato che fino a due giorni fa era scontato, sarebbe lo scenario peggiore. Anche se un candidato definitivo neppure il centrodestra lo ha ancora ufficializzato.

TOTO-CANDIDATI - Il Pd, per di più, è ancora alle prese con la scelta dei nuovi vertici del partito, ai quali toccherà la scelta di chi mettere in campo per una partita che si annuncia assai complicata. Così restano sul tappeto i nomi di alcuni big: non solo l'ex leader democratico ed ex sindaco di Roma Walter Veltroni, ma anche l'europarlamentare David Sassoli («Non dico nè di no nè di sì: sarà l'assemblea regionale del partito che si occuperà di guidare questa fase difficile«), e ancora Giovanna Melandri, Roberto Morassut (in corsa per la segreteria regionale con Franceschini) e Ignazio Marino.