29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Cronaca. Caso Marrazzo

Marrazzo: «Non ho denunciato per vergogna e paura»

«Ho toccato il fondo quando ho visto gli occhi di mia figlia»

ROMA - «Ho taciuto e ho sbagliato, ho commesso un tremendo errore, dovevo denunciare tutto. Ma mi sono vergognato»: così Piero Marrazzo spiega il silenzio sulla vicenda che lo ha portato a decidere l'autosospensione dalla carica di Governatore del Lazio. In un'intervista a La Repubblica, il presidente della Regione travolto dallo scandalo sulle frequentazioni 'a luci rosse' racconta perchè ha preferito tacere e lascia planare un dubbio su una misteriosa telefonata ricevuta di recente.

«Vuol sapere se ho sbagliato? Vuole che lo ripeta, tre, quattro, cento volte? Sì, ho sbagliato. In questa storia ne esco a pezzi, maciullato, messo alla gogna, per colpa di chi si è infilato nella mia vita privata in una mattina di luglio», quando ci fu l'irruzione nell'appartamento di via Gradoli, dove Marrazzo era in compagnia di un trans.

Marrazzo dice di non avere denunciato tutto alla magistratura per «paura e vergogna.». Poi accenna ad una «strana telefonata» ricevuta alcune settimane fa, ma viene bloccato dal suo staff. Alla moglie, confessa, ha chiesto perdono: «forse lei ha capito», dice. Poi aggiunge: «Ma sa quando ho toccato il fondo? Quando ho visto gli occhi di mia figlia di otto anni sconvolti l'altra sera mentre guardava alla tv un servizio sul caso Marrazzo. E quando si è messa ad urlare chiedendo della madre..».