3 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Dopo la decisione del Tar del Lazio

Scuola, Gelmini: «La Magistratura ostacola riforme del Governo»

Da Tar nuova invasione di campo, è la Giustizia che va riformata

MILANO - Dura presa di posizione del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini dopo la decisione del Tar del Lazio che stabilisce l'inserimento a «pettine» dei precari nelle graduatoria. Per il ministro, intervistata dal «Corriere della Sera», si tratta di una conferma: «L'ennesima dimostrazione che troppo spesso la magistratura si trasforma in un ostacolo al cambiamento e alla riforme che il governo sta portando avanti».

Il tutto perché, secondo il ministro, sia in materia amministrativa sia civile, esiste un alto indice di modificabilità delle sentenze di primo grado e un orientamento della magistratura variabile e contraddittorio che non favorirebbe le condizioni per il riformismo. «Troppo spesso i magistrati fanno prevalere sul compito di applicare la legge, quello di interpretarla. E così arrivano conclusioni contraddittorie».

D'altra parte, spiega la Gelmini, la normativa scolastica è farraginosa e non sempre coerente e per questo è necessario «uno sforzo del ministero per fornire un quadro di riferimento più chiaro e più semplice». Nel concreto?, chiede il «Corriere». «Ho chiesto di predisporre un testo unico che cancelli molti provvedimenti che non hanno più ragione d'essere e complicano le cose ma non è possibile che ogni tentativo di riforma trovi un ipotetico blocco da parte del Tar o del Consiglio di Stato».

Alla fine dell'intervista, l'affondo del ministro, in linea con la posizione conflittuale del governo e della maggioranza nei confronti della magistratura: «Ogni regolamento che abbiamo presentato è stato oggetto di interpretazioni ondivaghe e questo perché la legge non viene applicata ma interpretata. È un'invasione di campo rispetto al potere esecutivo e legislativo. Non entro nel merito, ma serve una riforma organica della giustizia».