28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Bersani: «Problema libertà esiste». Bossi: «C'è, anche d'insulto»

La politica, l'informazione e la libertà di stampa

Dal Direttore Tg1 Minzolini editoriale contro manifestazione Fnsi. Gasparri: «La sinistra mente, in piazza e in Rai»

ROMA - Dal palco di piazza del Popolo, dove era in corso la manifestazione per la libertà di informazione promossa dalla Fnsi, lo speaker ha dato un annuncio sulle stime di partecipazione: «Secondo gli organizzatori siamo più di 300mila».
La manifestazione convocata dalla Federazione nazionale della stampa si è aperta puntualmente alle 15.30 con le note dell'Orchestra di piazza Vittorio. Molte le bandiere della Cgil e dei partiti di opposizione come Pd, Idv, Rifondazione, Sinistra e libertà.

Piazza piena, vie circostanti intasate di gente, automobili bloccate in ingorghi interminabili nel centro di Roma, forse a causa di una sottovalutazione dell'evento da parte dei responsabili cittadini dell'ordine pubblico. In piazza anche molti leader dell'opposizione, mentre dal Governo si moltiplicano i commenti polemici sull'iniziativa

FNSI - La manifestazione inizia con un minuto di silenzio per la sciagura di Messina. Sale sul palco Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, che invita il premier, Silvio Berlusconi, a ritirare «il ddl Alfano sulle intercettazioni» e «le cause intentate contro i giornalisti». «Al premier, al Parlamento e al governo - afferma Siddi - chiediamo di cancellare le norme che vietano l'esercizio del diritto di cronaca, e di consentire che le indagini giudiziarie possano svolgersi secondo l'indipendenza della magistratura. Al presidente del Consiglio chiediamo anche di cessare la campagna di accuse contro i giornalisti, di smetterla di additarci come farabutti e di dire finalmente la verità. Chiediamo all'onorevole Berlusconi e a tutti i politici che hanno intentato azioni legali contro i giornalisti - ha insistito Siddi - di ritirare le cause».

Oratore simbolo della manifestazione è Roberto Saviano. Lo scrittore, minacciato di morte dalla camorra per le sue rivelazioni sui legami fra economia criminale ed economia legale, spiega dal palco che «la libertà per cui stiamo combattendo è la serenità di poter raccontare, è la possibilità di lavorare senza doversi aspettare ritorsioni».

Partito Democratico - A mettersi in sintonia con la piazza, provano i politici presenti, a cominciare dai due rivali nel Pd Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani. Silvio Berlusconi ha definito «una farsa» la manifestazione? «Gli dà fastidio - commenta - che ci sia tanta gente in piazza». E anche se «Berlusconi dice che non c'è problema - osserva dal canto suo Bersani - il mondo e questa piazza ci dicono che il problema c'è, è la maggioranza e il Governo non possono ignorarlo». Mentre Massimo D'Alema invita il premier a non «insultare i cittadini», una cosa «sempre di cattivo gusto, soprattutto quando si mobilitano così numerosi».

Di Pietro - Il leader dell'Idv Di Pietro sottolinea che la manifestazione, essendo «per la libertà di stampa», è anche inevitabilmente, a suo giudizio, «contro il governo Berlusconi che è in totale conflitto di interessi».

Dal Direttore Tg1 editoriale contro manifestazione Fnsi - Il Tg1 schiera il suo direttore contro la manifestazione per la libertà di informazione promossa dal sindacato dei giornalisti. In un lungo editoriale, Augusto Minzolini prende la parola per sottolineare come a suo giudizio in un Paese nel quale «sono finiti nel tritacarne» dell'informazione Berlusconi, gli Agnelli, De Benedetti «denunciare che la libertà di stampa è in pericolo è un assurdo».

Secondo Minzolini l'informazione «è diventata il teatro di uno scontro di potere» e la manifestazione di oggi «fotografa una disparità: è stata convocata contro la decisione del premier di querelare Repubblica e l'Unità. Si contestano due sole querele e non quelle che colpiscono altri giornali, magari di diverso orientamento». Minzolini ricorda che negli ultimi anni la maggior parte delle querele contro giornalisti sono state presentate da esponenti del centrosinistra. «Mi chiedo: è possibile che la libertà di stampa sia stata messa in pericolo solo dalle querele di Berlusconi?».

In Italia, attacca Minzolini, «si ha una strana concezione del pluralismo dell'informazione: ci sono giornali che si considerano depositari della verità, che giudicano gli altri che la pensano in modo diverso come nemici o servi. Chi ha questa concezione - conclude - manifesta contro un ipotetico regime politico, per insediare un inaccettabile regime mediatico».

Opposizione all'attacco - Il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza, Sergio Zavoli (Pd), si limita a dire di non aver visto il Tg1, e rinvia ogni valutazione a domani. Ma intanto a rinforzare la polemica del Pd interviene la vicepresidente della Camera Rosi Bindi: «Se qualcuno aveva dei dubbi sui rischi che corrono il diritto di cronaca e la libertà d'informazione in questo paese, l'editoriale di questa sera - accusa - li ha trasformati in certezze». Dall'opposizione si fa sentire anche Pancho Pardi dell'Idv, che attacca personalmente Minzolini: «Questo direttore - commenta - specializzato nel non dare notizie sgradite al premier si permette di dare lezioni a tutti».

La PdL difende il Direttore del Tg1 - Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, per ora fa sapere di non voler commentare l'episodio, ma a difendere il direttore della testata ammiraglia della Rai ci pensa il Pdl in blocco: Daniele Capezzone, portavoce azzurro, parla di «minacce e intimidazioni contro Augusto Minzolini e il Tg1» da parte del Pd.

Gasparri: «La libertà vale solo per la sinistra» - Il senatore del Pdl Mario Ferrara esprime «piena e sincera solidarietà al direttore del TG1 Augusto Minzolini per gli indegni attacchi subiti dai fantomatici difensori del diritto all'informazione». E Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, aggiunge: «Rizzo Nervo, Gentiloni e compagni, che rappresentano un pezzo di un partito e ne esprimono pedissequamente gli ordini, difendono i giullari stalinisti della Rai ma contestano il diritto del direttore del Tg uno di esprimere le sue opinioni. La libertà di stampa vale per tutti o solo per la sinistra che vuole insultare e ridurre tutti gli altri al silenzio? La verità è che la sinistra, in piazza o in Rai, mente. E' tempo di verità e di libertà. Valori - conclude - che la sinistra calpesta da sempre».