5 maggio 2024
Aggiornato 23:31
Missione ISAF

Berlusconi: «Da Bossi solo battuta,missione non cambia»

«Polemica è aria fritta, vi serve per riempire i giornali»

ROMA - Quella del ministro delle Riforme Umberto Bossi sull'Afghanistan è stata «solo una battuta fatta così». Parola del premier Silvio Berlusconi che parlando a Montecitorio ha escluso la possibilità che la missione italiana in Afghanistan cambi: «La Camera ha votato il rifinanziamento il 23 luglio scorso».

ARIA FRITTA - «La polemica - ha aggiunto il premier - è aria fritta. Voi dovete solo riempire i giornali...». Prima di lasciare la Camera, il premier ha fatto sosta per un aperitivo alla buvette, con Bossi, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e altri esponenti di Governo e maggioranza.

LA RUSSA: MISSIONE IRRINUNCIABILE - Nel dibattito sulla missione italiana nel Paese mediorientale - riaccesosi dopo la morte di un parà di 25 anni nell'esplosione di un ordigno a metà luglio e dopo il ferimento di altri tre soldati sabato scorso - ieri il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha definito la missione «irrinunciabile» puntualizzando che i soldati italiani resteranno e le regole di ingaggio non verranno cambiate.

RIFINANZIAMENTO MISSIONI MILITARI - Intanto tra oggi e domani al Senato è previsto il via libera sul rifinanziamento per 510 milioni di euro delle missioni. Il numero complessivo di soldati italiani impegnati in missioni all'estero è di circa 8.800. Di questi, oltre ai 2.800 in Afghanistan, circa 2.500 operano in Libano sotto la missione Unifil mentre nei Balcani abbiamo oltre 2.400 uomini suddivisi tra Bosnia, Albania e soprattutto Kosovo. Gli altri si trovano in altri Paesi, tra cui l'Iraq e la Somalia, ma in numero molto più ridotto.

Sono 14 i militari italiani che in questi anni hanno perso la vita in attentati, incidenti o per cause naturali nel Paese asiatico.