19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Missione ISAF

Lega: «Nessun contrasto, stop a polemiche»

I capigruppo: «Maggioranza non è divisa. Rifletteremo dopo elezioni»

ROMA - La Lega chiede uno «stop» a quelle che definisce » polemiche strumentali» sulla permanenza della missione militare italiana in Afghanistan.

EXIT STRATEGY - «La Lega - affermano in una nota congiunta i capigruppo parlamentari Federico Bricolo e Roberto Cota- ha sempre mantenuto gli impegni assunti dal Governo e lo farà anche in questo caso. Dunque non c`è alcun contrasto a livello di maggioranza. Bossi ha aperto una riflessione giusta peraltro in corso in molti paesi impegnati in Afghanistan. Lo stesso Presidente Obama ha fatto una riflessione sulla presenza degli Stati Uniti parlando di exit strategy.

RIFINANZIAMENTO MISSIONI INTERNAZIONALI - La Lega voterà compatta nella prima discussione che si svolgerà oggi alle commissioni Esteri e Difesa del Senato, hanno fatto capire i due «portavoce» di Bossi. Il testo del decreto all’esame prevede un rifinanziamento da 510 milioni di euro per le missioni internazionali.
L’impressione è che la questione afghana stia assumendo in queste ore un’importanza talmente grande per la sicurezza internazionale che tutte le valutazioni interne devono essere considerate come pure «riflessioni». Lo sottolineano anche Cota e Bricolo: solo dopo le elezioni del 20 agosto «ci sarà l’occasione di riflettere. Basta con le polemiche strumentali».

FRATTINI - Il primo a far capire quale sia davvero il clima nel centrodestra è il ministro degli Esteri Franco Frattini che, in mattinata, riserva un affondo anche all' altro ministro del Carroccio Roberto Calderoli che in un'intervista chiede il ritiro non solo da Kabul, ma anche dal Libano e dai Balcani, pur abbassando leggermente il tiro rispetto a Bossi. «In Afghanistan - precisa Frattini - si lavora anche per la sicurezza dell'Italia e quindi di Calderoli».

RAGGIUNTA UNA TREGUA IN AFGHANISTAN - Proprio nella zona dove si trovano i nostri militari è stata raggiunta una tregua che dovrebbe permettere il regolare svolgimento delle elezioni. L`auspicio è che questo accordo sia il primo di una lunga serie. Dopo le elezioni presidenziali in Afghanistan ci sarà l`occasione per riflettere. Adesso basta con le polemiche strumentali».