Anaao: «Nessuna allerta in strutture ospedaliere»
Lusenti: «Ministero Salute? Ha idee chiare su cosa fare»
ROMA - Sulla nuova influenza la parola d'ordine ora è: niente inutili allarmismi. Sulla diffusione e la evoluzione del virus della nuova influenza «c'è una normale attenzione e non un allarme sanitario». Lo dice ad Apcom Carlo Lusenti, segretario nazionale di Anaao-Assomed, l'associazione dei medici ospedalieri.
C'è o non c'è il rischio che le strutture ospedaliere, nel prossimo autunno, possano essere prese d'assalto da cittadini spaventati dai primi sintomi di influenza stagionale e ansiosi di accertare che non si tratti di contagio della nuova influenza? «Bisogna evitare possibili 'picchi', risponde Lusenti. E' noto - continua - che pazienti che hanno contagiato il virus possono essere curati anche a domicilio». Poi aggiunge: «Non è mai stato proclamato uno stato di particolare allerta delle strutture ospedaliere». Gli ospedali - prosegue Lusenti - non sono la 'frontiera' dove fare la prevenzione per evitare la diffusione del contagio.
Sulla ipotesi di vaccinare contro il virus il personale ospadaliero nazionale, Lusenti osserva che questo non «costituisce una novità in quanto il personale sanitario viene invitato ogni anno a vaccinarsi contro l'influenza stagionale».
Per il presidente della Federazione dell'Ordine dei medici (fnomceo), Amedeo Bianco, la cosiddetta influenza suina desta preoccupazione soprattutto per la sua 'novità' e per il carattere 'diffusivo globale' anche se, allo stato attuale, «non si registra una particolare aggressività del virus». Per Bianco, è giusto mantenere alta l'attenzione sulla mutazione di questo virus. «Mi pare - aggiunge interrogato da Apcom - che il ministero della Salute abbia le idee chiare. Fa pianificazione su prospettive di infezione».