29 aprile 2024
Aggiornato 15:30

Maturità: tante novità ma la «stretta» è per 2010

Per ammissione non serve 6 ogni materia e diretta per privatisti

ROMA - Quella del 2009 avrebbe dovuto essere la maturità della svolta: grazie ad una serie di modifiche normative il Miur avrebbe voluto premiare maggiormente gli studenti meritevoli e soprattutto non concedere più l'agognato diploma a quelli scarsamente preparati. Anche se alcune delle annunciate modifiche sulla `stretta' non sono state approvate, in particolare quella sull'obbligo della sufficienza in tutte le materie per essere ammessi è stata rimandata al 2010, gli esami conclusivi del secondo ciclo presentano comunque diverse novità interessanti.

Ad iniziare proprio dall'ammissione alle prove, reintrodotta da tre anni dopo che dal 1997 l'ex ministro Luigi Berlinguer ne aveva deciso l'abolizione. Per la prima volta i Consigli di classe per poter ammettere gli studenti dovranno realizzare la media di tutte le votazioni finali riportate in ogni materia: solo gli studenti che avranno raggiunto la media del `sei' potranno avere il lasciapassare per svolgere gli esami. E nel calcolo della media delle valutazioni dovrà essere compreso anche l'esito numerico riguardante il comportamento. `Disco rosso', senza possibilità di recupero, come negli altri anni di corso, invece per chi prenderà cinque in condotta: i docenti non potranno fare altro che respingere lo studente.

Si tratta di un computo che permetterà agli studenti di essere ammessi anche in presenza di insufficienze gravi, poiché compensate da voti eccellenti in altre materie, non riguarderà tuttavia i candidati esterni, il cui numero è passato dai 25.171 del 2008 ai 25.549 (di questi oltre 5.000, il 16% in più dell'anno scorso, svolgerà la maturità in un istituto paritario a pagamento) il cui unico vincolo sarà quello di risiedere nel comune dove è ubicata l'istituto dove si svolge l'esame. La norma che avrebbe dovuto mettere sullo stesso piano studenti frequentanti e privatisti non è stata posta nella nuova legge sulla valutazione degli studenti, già approvata, ma solo nel regolamento attuativo, invece ancora da approvare.

Un buco normativo, una dimenticanza, non sfuggita alle lamentele dei sindacati, che sarà quasi sicuramente eliminata con la prossima maturità: sembra, infatti, un paradosso che i 472 mila studenti frequentanti le lezioni debbano essere sottoposti a rigide regole di ammissione, mentre i privatisti debbano esserne esentati. Anche perché le altre regole saranno uguali per tutti i 497.890 candidati complessivi (1.294 in più rispetto ai 496.596 del 2008). A cominciare dall'obbligo di assolvere i debiti formativi accumulati negli anni passati.