L'Avvenire: «Sul divorzio dalla moglie Berlusconi sia più sobrio»
Il quotidiano della Cei richiama il premier a mantenere un atteggiamento più riservato. Vescovi duri con Veronica Lario e le veline candidate
ROMA - Il presidente del Consiglio abbia un atteggiamento più sobrio e sia uno specchio, meno deforme possibile, dell'anima del Paese. Lo chiede il quotidiano L'Avvenire in un editoriale pubblicato oggi in prima pagina. Sulla vicenda del divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, il giornale dei Vescovi esprime preoccupazione perchè, spiega l'editorialista: «la politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell'occasione il peggio di sè». Non solo. «Dopo aver scelto la guasconeria come arte del consenso - prosegue il testo - Berlusconi scopre di colpo il basso profilo e la privacy. E grida al complotto».
VERONICA LARIO - Dopo il duro ammonimento rivolto al Cavaliere, l'editoriale attacca anche la moglie colpevole di essersi rivolta ai principali media «prima per commentare le discutibilissime scelte del marito-premier, poi per metterlo idealmente alla porta».
VELINE - Quanto alla vicenda delle veline candidate, il quotidiano della Cei sostiene di aver vissuto con «tristezza sconfortante l'ipotesi delle ragazze come esca elettorale. Sappiamo - rimarca - che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualità delle leggi che contribuisce a varare. Ma la stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo», conclude.
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