26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Il divario tra Pdl e Pd, che era di 4,2 punti, è salito in dieci mesi a 20 punti

Sondaggio Euromedia: Il Popolo della Libertà è al 42%, Pd al 22%

L’ultimo sondaggio sconta l’effetto Franceschini, ma con risultati oltremodo deludenti

Euromedia Research è l’istituto di sondaggi al quale il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, attribuisce maggiore attendibilità: infatti le sue previsioni sono sempre state confermate dai risultati elettorali. L’ultimo sondaggio sconta l’effetto Franceschini, ma con risultati oltremodo deludenti: il Partito democratico raccoglie infatti il 22% delle intenzioni di voto alle prossime europee.

Lo spostamento a sinistra del nuovo segretario ha avuto due effetti: un leggero recupero nei confronti dell’Idv, cui viene attribuito il 7,5% delle intenzioni di voto (il partito di Antonio Di Pietro aveva raggiunto e superato l’8% in precedenti sondaggi) e una crescita dell’ex Sinistra Arcobaleno, che con l’8,7% dimostra chiaramente di avere beneficiato di voti in uscita dal Pd. In particolare, Rifondazione comunista sarebbe al 4,5% e gli altri, insieme, sarebbero al 4,2% con la possibilità, quindi, di superare lo sbarramento del 4% e rilanciare da sinistra l’opposizione al Pd. A dieci mesi dalla formazione del governo, il Partito della Libertà è al 42%: dal 37,4%, la crescita è stata del 4,6%, pari a mezzo punto al mese.

Il divario tra Pdl e Pd, che era di 4,2 punti, è salito in dieci mesi a 20 punti. Questo significa che il Pd non ha solo perduto voti a favore dell’Idv e della ex Sinistra-l’Arcobaleno, ma che alcuni suoi elettori sono passati ai partiti di centrodestra. Conseguenza, questa, di diversi fattori: dal un lato, l’apprezzamento degli italiani per il «governo del fare» e per il modo in cui sta affrontando la grave crisi finanziaria ed economica internazionale; dall’altro lato, l’inconcludenza dell’opposizione e l’appiattimento di Veltroni sulle posizioni dipietriste.

Con il risultato che il Pd ha perso mediamente un punto percentuale al mese. La Lega, stimata al 10%, registra nell’arco di dieci mesi una progressione di 1,7 punti. Stabile l’Mpa all’1,1%. L’Udc, infine, viene accreditata del 5,9% delle intenzioni di voto, appena lo 0,3% in più del 5,6% ottenuto alle elezioni di aprile 2008. Il fronte del centrodestra consolida quindi le proprie posizioni e garantisce la rotta sul bipolarismo/bipartitismo, ormai assimilato dalla maggioranza degli elettori; il fronte delle opposizioni, invece, accentua la propria frammentazione: il Pd, «partito a vocazione maggioritaria», fallisce nei suoi obiettivi e provoca una diaspora di cui si avvantaggiano le formazioni minori.