PD diviso sul testamento biologico
Rutelli presenta una proposta alternativa. La Bianchi non firma gli emendamenti del partito
Il nuovo segretario nazionale, Dario Franceschini, ha fatto appena in tempo a pronunciare il suo primo discorso post nomina, e già l'ombra delle divisioni interne sul testamento biologico tornava a stagliarsi sul Partito democratico. Non c'è intesa infatti sul disegno di legge relativo all'alimentazione e all'idratazione artificiale, tema cardine del ddl sul testamento biologico.
Dorina Bianchi, capogruppo in commissione sanità del Senato per il Pd non ha firmato nessuno degli emendamenti presentati dai democratici. Né quello a prima firma di Anna Finocchiaro, che ammette la sospensione della nutrizione e che esprime la linea del gruppo. Né quello presentato da Francesco Rutelli.
Il tema del fine vita resta uno tra i più controversi all'interno dei democratici. Anche Francesco Rutelli non firma l'emendamento Finocchiaro e ne presenta un altro in cui si ammettono eccezioni all'alimentazione e idratazione nelle fasi terminali della vita. Lo stesso Rutelli, però, fa sapere di star lavorando per avvicinare le diverse posizioni e favorire l'accordo interno al Pd. Per Massimo D'Alema, l'obbligo di alimentazione e idratazione previsto nel testo della maggioranza e che trova sostenitori anche nelle file del Pd, non è da paese civile.